Curioso, però, è lo studio pubblicato da L’Espresso in merito al Paese più omofobo e discriminatorio d’Europa, in riferimento al sondaggio dell’Unione Europa che prende in considerazione i dati relativi al 2014. Diversi i grafici pubblicati: in relazione al “linguaggio offensivo da parte dei politici contro lesbiche, gay, bisessuali e transgender“, risulta evidente come ai politici italiani spetti la maglia nera. Secondo il 91% degli intervistati, infatti, i nostri rappresentanti usano un linguaggio discriminatorio in larga diffusione. Un risultato umiliante se si pensa che la media europea è ferma al 44%, con Paesi come la Germania che arrivano a toccare soltanto il 10%.
Ma non è tutto: i politici, infatti, rappresentano a pieno quelli che sono i comportamenti degli italiani. Stando alla voce delle “battute allusive nella vita quotidiana su lesbiche, gay, bisessuali e transgender“, il 96% degli intervistati ritiene che nel Bel Paese sia un’abitudine quotidiana fare battute offensive. La media dell’Europa è comunque alta: l’82% resta un dato più che negativo.
Il terzo grafico, invece, mostra un dato ancora più sconcertante che prende come riferimento le “espressioni di odio e avversione contro lesbiche, gay, bisessuali e transgender in pubblico“, con la media europea che si assesta attorno al 53% e quella italiana ferma al 79%.
A chiudere il cerchio, la voce sulle “aggressioni e molestie contro lesbiche, gay, bisessuali e transgender“, dove anche qui, purtroppo, l’Italia la fa da padrona con il 69%, mentre la media dell’Unione Europea tocca il 38%.
Gli ultimi due grafici, infine, dimostrano ancora una volta come l’Italia abbia fatto registrare dati pessimi per ciò che riguarda, in linea generale, “la discriminazione sull’orientamento di genere e sessuale“.
Dati che quindi fanno discutere e non poco: così come quelli relativi alla mappa delle regioni più razziste d’Italia.