Succede che: alcuni genitori parlano di oscenità e “istigazione all’omosessualità”; intervengono i presidenti delle associazioni Giuristi per la Vita e Pro Vita Onlus denunciando una “deriva omosessualista”; alcuni estremisti di estrema destra protestano fuori l’istituto al grido di “maschi selvatici, non checche isteriche”; scatta, infine, la denuncia per le due professoresse per il “chiaro contenuto pornografico” del libro e prefigurando il reato di corruzione di minore.
Intanto Micaela Ricciardi, la preside del Liceo, prende le difese delle insegnanti (che avevano assegnato la lettura del libro per farne argomento di un compito partendo dal “chi sono io per giudicare?” di papa Francesco…) ed un collega sottolinea come da un intero romanzo “pieno di poesia e delicatezza” siano state estrapolate poche righe.
Ma il Moige non la vede alla stessa maniera e definisce il libro della Mazzucco “ad alto tasso pornografico” e parla addirittura di “gravissima violazione del patto di corresponsabilità”.
E l’autrice che ne pensa?
“Un romanzo deve anche far riflettere sul mondo che ci circonda: leggere romanzi che parlano di cose reali della nostra vita non ha mai corrotto nessuno”