I.il Buco e il Pazzo
il film potrebbe essere la Rivisitazione per antonomasia: prende le mosse dalla classicità, dall’archetipo scespiriano (ovviamente), ma anche dalle situazioni cui certo cinema, negli anni, ci ha abituato- i tòpoi classici dello slasher-horror- fatto di giovani coppie, folli assassini, fughe verso la libertà, ecc. la forza dell’opera, però, sta proprio nelle modalità della rivisitazione, un esperimento stravagante e grottesca: un film su un serial killer girato come una lunga puntata di Tom & Jerry. e quindi è perfettamente normale che Romeo e Julia non siano due teneri innamorati bensì due borderline che vivono un rapporto schizofrenico, costantemente sul filo del rasoio. oppure che il Pazzo sia, in realtà, una figura ridicola, del tutto (drammaturgicamente) de-strutturata rispetto al modello e ridotto a una macchietta binaria (sangue, sesso).
II.Slapstick Pulp
eppure, in qualche modo, tutto questo funziona. il disegno globale ha la forza del ritmo, lo stesso per cui lo spettatore si ostina a guardare Willy il Coyote inseguire Bip-Bip anche se sa più che bene come andrà a finire. qui sta, per contrappunto, un ulteriore particolare del film: che non si limita alla rivisitazione, o decostruzione, ma fa sentire il proprio zampino con qualche buona trovata che sbilancia l’ago più verso il grottesco radicale che per lo slapstick horror (o horror-comedy). non si lesina, se è per questo, nemmeno in momenti repellenti e di cattivo gusto, come cavalcate sodomitiche, colpi di fulmine “brutali” e eruzioni spermatiche. l’opera è sfilacciata, disomogenea, caotica, rutilante, ma ha con sé qualcosa di bizzarramente magnetico e irresistibile.
titolo originale: Auf bösem Bodenun film di Peter Koller2007