On my way home

"Sulla strada di casa, ricordo solo i tempi migliori", cantava Enya nell'ultimo cd acquistato da mio padre. Mi accade così, ogni qual volta viaggio verso Casa. Mi accorgo di avvicinarmi alla mia Terra dall'odore. E per quanto mi allontani, per quanto lontano, Casa è Casa. E' boschi, è pietre, è fiumi. E' poiane, è volpi, è libellule. E' quel cielo trasparente che si poggia sulle montagne come una tenda bordata di nebbie. E' il profumo della menta e le serenate degli usignoli nel fosso. E' sole e neve che bruciano e solcano entrambi la terra. E' "I Fossi", con le loro brume, la macchia mediterranea soffocante, i tumuli funerari e quell'odore pungente di foglie e fiori bagnati. E' una continua, perpetua dichiarazione d'amore. E' Tutto e Niente. E' Tradizione, è Radici.
Me ne accorgo di più ora che prende forma la casa a Roma, che sarà e resterà sempre "la casa di Roma". Non è una questione di spazi. Non è il fatto di passare da 200mq a 60. E' Roma. Roma, non è mia e non lo sarà mai. Me ne accorgo sempre di più. Più ci sto, più ne divento consapevole. Mi repelle. Non ci piacciamo. Sarà bella, sarà piena di storia ma per me è e resta una gabbietta dorata. Mi manca l'aria. Ogni volta che devo uscire mi sento male. Troppa gente, troppo cemento, troppe macchine, troppa fretta, troppa saccenteria. Troppo.
E poi però c'è l'Affetto. Dell'omone mio, dell'Amica uv@matura, degli Amici. E quello salva e rende bello il posto. Così che non dispero nel farmelo amico, se proprio non riesco a farmelo piacere. Magari rendendolo un po' più mio. E poi, c'è sempre un pullman granturismo con un posto prenotato...
p.s.:
questo blog verrà aggiornato ogni volta che sarò a Casa, oppure ogni volta che ne sentirò la mancanza. Vi posterò brevemente (perché è nella mia Natura essere breve) pezzettini di me o "disegnini". Per il resto, posto su Pointless e su n.13 (Ire Strigatum è progetto a parte) che diventano pagine di questo blog.
Spero che la nuova veste "autunno/inverno" sia di vostro gradimento.
A presto.