On the bookshelf – Bambini infiniti (Storie di campioni che hanno giocato con la vita) – Emanuela Audisio

Da Iomemestessa

Dopo lunga assenza si torna a parlare di libri per il venerdì del libro, con un titolo ricomparso da sotto cumuli ammassati.

Un libro particolare, molto amato quando lo lessi, molto amato rileggendolo. Sensazioni ripetute non poi così frequenti.

Bambini infiniti di Emanuela Audisio, è un libro speciale, fin dal titolo. Anzi dal sottotitolo.

Storie di campioni che hanno giocato con la vita.

Ottima giornalista che scrive di sport, al pari di altri grandi prima di lei, Brera e Arpino su tutti, la Audisio si esprime al meglio là dove l’apparenza si trasforma in essenza, là dove al trionfo si sostituisce la vita.

Perchè il gesto sportivo rimane per certi versi sullo sfondo. Lei racconta soprattutto una parabola umana. E spesso lo sport, anche e soprattutto tra i fuoriclasse, ci mostra come sia difficile restare in equilibrio tra essere e avere.

Giornalista di classe, con una smisurata capacità di sondare le profondità e le debolezze dell’animo umano, racconta gli atleti nel momento del trionfo, certo, ma anche in quello più spesso desolante, più raramente trionfante, del dopo. Delquando si smette di essere idoli per ricominciare ad essere uomini.

Il suo senso della pietas, che è ben altro, e va ben oltre al comune senso della pietà, ci regala ritratti convincenti di campioni caduti, invecchiati o detronizzati. Se dovessimo raccontare il “Galata Morente”, quella sarebbe la chiave per narrarne.

Un libro per tutti.

Per tutti noi, bambini infiniti, che almeno una volta da piccoli abbiamo sognato di segnare un gol come Pelé, o volteggiare leggere tra le parallele come la Comaneci.

Per tutti quelli che entrando in un campetto di periferia han pensato di entrare tra le luci del Santiago Bernabeu, o che calpestando la terra rossa di un campo da tennis di provincia, si son sentiti, per un attimo Bjorn Borg.


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