ONCE UPON A TIME IN 1990
(quasi) il meglio della musica uscita nel 1990
Un salto indietro di 20 anni. Un po’ per esorcizzare l’arrivo incipiente dei miei 41, un po’ perché tra dieci anni (se sarò ancora coi piedi attaccati a questa Terra) mi trovo con un post già bello e fatto, ma altrettanto un po’ per ricordare e apprezzare, una volta di più, i dischi che hanno fatto grande il 1990. Tante le uscite musicali degne di essere ricordate. Già detto dei LIVING COLOUR, il ’90 ha confermato a grandi livelli i NEVILLE BROTHERS che, dopo Yellow Moon, hanno tirato fuori dal cilindro uno strepitoso Brother’s Keeper, (e)levando al cielo la musica di New Orleans con un mix di ritmi africani, funky, cultura indiana, gospel e rhythm’n’blues. I grandi “vecchi” hanno detto la loro: JOHN HIATT ha chiuso con Stolen Moments un tris di splendidi lavori cominciato con il suo capolavoro Bring the Family (intimo e doloroso registrato in 20 giorni con Ry Cooder e Jim Keltner) e seguito da Slow Turning; BOB DYLAN fa buone cose con Under the Red Sky (ma Oh Mercy resta di un altro pianeta), LOU REED con CALE rendono omaggio a Andy Warhol con Songs for Drella, mentre NEIL YOUNG da il suo ennesimo contributo con Ragged Glory. Un pensiero anche per JOE ELY, Live at Liberty Lunch – LOS LOBOS, The Neighborhood e STEVE EARLE al quarto album con The Hard Way a conferma di una valida alternativa ai classici Springsteen e Mellencamp. Non ultimo The RAPLECEMENTS che lasciano la scena con un album all’altezza dei suoi precedenti, All Shook Down (le canzoni, sembra, fossero destinate all’album solista di Paul Westemberg).
Capitolo esordienti.
Un paio di vecchie conoscenze: LLOYD COLE debutta solitario con un disco omonimo languido e notturno, così come il segretario del “Sindacato del Sogno”, STEVE WYNN, esce con Keresone Man raccogliendo, qualche vecchia e apprezzabile idea nei brani più tirati e qualcun’altra più innovativa nelle ballate, spesso cupe e decadenti. Una spanna sopra restano, comunque, i BLACK CROWES con Shake Your Money Maker. Nei giorni in cui gli U2 si concedevano una pausa, dall’Irlanda arrivavano cose interessanti in grado di mischiare per bene i suoni di matrice americana con l’uso di strumentazioni e melodie di origine folk celtico. La prima volata, a dire il vero, viene tirata dagli HOTHOUSE FLOWERS già nel 1988 con l'acclamato People, mentre nel ’90 sono gli ENERGY ORCHARD (st) e i RAINDOGS con Lost Souls a rinverdire i fasti irlandesi. I primi hanno poi dato alle stampe altri 5 album per poi chiudere i battenti nel '96, mentre i RAINDOGS si sciolsero al secondo tentativo nel '91. Il 1990 va ricordato anche per il texano CALVIN RUSSELL che a 40 anni suonati fa uscire il suo primo ed eccellente disco intitolato A Crack in Time, mentre un gruppo di manigoldi chiamati HINDU LOVE GODS, ovvero 3/4 dei REM insieme all'ugola più che mai azzeccata per questo progetto (che purtroppo rimarrà il solo) di WARREN ZEVON, omaggiano i grandi del blues rifacendo alcune delle loro canzoni più famose.
Capitolo indie.
Vent’anni fa si chiamavano PIXIES con Bossanova, JANE’S ADDICTION che davano seguito all’esordio Nothing’s Shocking con Ritual del Lo Abitual con canzoni scritte quasi tutte da Perry Farrell rispetto al più “democratico” predecessore; i SONIC YOUTH, usciti con Goo e in grado, nonostante il passaggio per la major Geffen, a rimanere fedeli al loro muro di suoni spigolosi, continuando a dare un senso al termine musica alternativa. Novità anche dall’Inghilterra e dal filone Charlatans-Stone Roses con l’esordio dei SUNDAYS con Writing Reading. Vi lascio con un ultimo elenco di uscite alternative di quell’anno e che potrebbero solleticare il vostro interesse: BOB MOULD, Black Sheets of Rain – THIN WHITE ROPE, Sackful of Silver – JOHN ZORN, Naked City – FUGAZI, Repeater – PUSSY GALORE, Historia de le Musica Rock – BUFFALO TOM, Birdbrain.
Piccola nota anche per gli italiani con il commiato di DE ANDRE', Le Nuvole, l'esordio di LIGABUE, l'ultimo vagito dei NEGAZIONE con 100%, e il successo dei TIMORIA con Colori che Esplodono. Anni '90 felici per il risorgimento della musica alternativa italiana. Ma questo è un altro fatto. Buon ascolto.
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