Onda su onda
di Rocco Papaleo
con Alessandro Gassmann, Rocco Papaleo, Massimiliano Gallo
italia, 2015
genere, commedia
durata,
Che si svolga sulla terra ferma, com'è accaduto in talune occasioni, o
che si avventuri oltreoceano, come succede nel suo ultimo lavoro, il
cinema di Rocco Papaleo assegna al mare una funzione narrativa
importante, declinata, a seconda dei casi, quale elemento del paesaggio
destinato a influenzare le scelte di personaggi, ispirati all'azione in
virtù della sua sola presenza o come luogo dell'anima, compartecipe nel
definire l'
escalation emozionale proposto dal copione. Così
capitava sia in "Basilicata Coast to Coast" in cui le indicazioni
idrografiche riferite nel titolo servivano a dare corso al sogno di una
vita, misurato nella distanza - da costa a costa - coperta dalla
band
per arrivare nella sede del concorso musicale, sia in "Una piccola
impresa meridionale" in cui la marina antistante al faro in disuso
diventava la custode del segreto che affliggeva il tormentato
protagonista. Giunto al suo terzo lungometraggio il regista lungi
dall'invertire la tendenza ne rincara la dose allorché la distesa
oceanica che separa l'Italia dal Sud America oltre a presentare le
caratteristiche appena elencate non è più uno spazio lambito dalle
esistenze dei personaggi ma ne diventa parte integrante per il fatto di
essere l'unica opzione possibile per raggiungere Montevideo, sulla cui
rotta è diretta la nave mercantile a bordo della quale si incontrano
Gegè, cantante in disarmo determinato a non lasciarsi sfuggire
l'occasione di guadagnarsi l'ingaggio del concerto che ne sancirà
l'addio dalle scene e Ruggero, il cuoco dell'equipaggio che dopo aver
rinunciato a qualsiasi tipo di socialità guarda il mondo dall'oblò della
sua cabina.
Detto che la trama del film si divide in due parti,
con la seconda d'ambientazione cittadina incentrata sugli sviluppi di un
sodalizio destinato a consolidarsi in ragione dell'accordo che spingerà
Ruggero a recitare la parte dell'amico, presentandosi a Gilda Mandarino
nelle vesti del cantante che la donna stava aspettando per completare
l'allestimento dell'evento, "Onda su onda" alcuni dei temi prediletti
dal regista a cominciare dalla presenza del viaggio, inteso sia come
espediente utile alla progressione narrativa e, in un'accezione
squisitamente intima, quale sintomo di un ‘inquietudine che nei film di
Papaleo è sempre il preludio di un qualche tipo di cambiamento e di
rinascita. Seguito ma solo per motivi di trascrizione da quello
dell'amicizia, a differenza di altre occasioni proposto al di fuori di
relazioni collettive e individuato nelle differenze - fisiognomiche e
caratteriali- di due interpreti (lo stesso Papaleo e un ottimo
Alessandro Gassmann) tanto distanti quanto ineccepibili nel dare forma e
pure sostanza agli stilemi di un
buddy movie all'italiana che
prende quota nella capacità degli interpreti di mescolare dramma e
commedia con depistaggi come quelli che vediamo nella sezione finale in
cui amore e morte si danno continuamente il cambio restituendo il senso
di sconfitta e di ineluttabilità di cui la storia è impregnata con
malinconica leggerezza. Un valore che "Onda su onda" in parte spreca con
momenti in cui i toni farseschi e caricaturali dei
leit motiv rappresentati dagli inserti musicali dell'orchestrina che accompagna Gegè e dagli
scketch di
Massimiliano Gallo nel ruolo di un comandante della nave in crisi
d'autostima rappresentano dei diversivi troppo scontati per risultare
divertenti.
pubblicato su ondacinema.it