Baretto che è slittato di un giorno (ieri mi sono dedicato ad altro), ma dato che so che siete affezionati, eccoci qui a (s)parlare dei nostri tre(quattro) shonen preferiti.
Vi annuncio che non appena avrò finito di (ri)leggere Preacher, attaccherò Toriko. Se riesco a farmelo mandare giù, lo inseriremo in questa rubrica. Inoltre, dalla prossima uscita, così come sto facendo per Captain Tsubasa, ho deciso di inserire anche One Punch Man.
Così siamo tutti contenti, e variamo anche un pochetto.
In ogni caso…
Pronti!
Ogni tanto è bene ribadire l’ovvio, ovvero che Bleach è fatto per essere letto a botte di 4-5 volumi e non a singoli capitoli. Perché leggere un singolo capitolo di Bleach equivale a non leggere niente, e leggere ANCHE un singolo volume di Bleach equivale a non leggere nulla (ricordo che quando ancora lo compravo e mi leggevo il numero nuovo mi sembrava davvero di aver letto un buco nero siderale).
Ammetto che non mi sarei mai aspettato di “annoiarmi” nel leggere un combattimento di (e con) Kenpachi, sia perché il suo avversario, per quanto abbia un potere interessante, ha un appeal pari a zero (e si perde in pipponi esistenzialisti di cui ci ‘mporta ‘na sega), sia perché è lampante che questo “nuovo” Kenpachi sta proprio giocando al gatto col topo, non si sta nemmeno impegnando, gigioneggia.
E allora già sappiamo che settimana prossima farà a fettine il meteorite, ma siamo in attesa spasmodica lo stesso. Perché sì, il capitolo singolo è blando (se letto da solo), ma quel finale, con Kenpachi che finalmente ci rivela il nome della sua Zanpakuto, Nozarashi…beh, è ‘na bella botta.
Can’t Wait!
Che il capitolo in sé è una figata fotonica. È bello. Bello. Bello.
Bello tutto. Perfino Naruto e Sasuke tatuati, persino Naruto che arriva alla fine e salva quello che avrebbe dovuto essere insalvabile. E poi ve lo (ri)dico: i miniflashback di Kishimoto sono sempre di classe. Anche quando sono un poco autoreferenziali, o servono per allungare un po’ il brodo (non in questo caso, ma ci siamo capiti), colpiscono sempre al cuore.
E poi c’è Gai che raggiunge la pienezza del dragone prende a mazzate Madara. E quasi lo uccide.
Quasi.
Ed è splendido. E sublime. E potentissimo.
Ma (c’è ovviamente IL ma) è una vaccata.
Ribadisco: il capitolo m’è piaciuto, ma è anche la cartina di tornasole di quello che diciamo da secoli, ovvero che il fumetto è sfuggito totalmente al controllo del suo autore.
Diceva il sempreverde Debabbi che lo stesso Kishimoto, in un’intervista, ha dichiarato che effettivamente Madara è troppo forte, e che il fumetto un poco gli è sfuggito di mano.
Ed è in situazioni come questa che si vede.
Gai che è praticamente più forte di 10 kage (tra cui tre leggendari) è abbastanza difficile da mandare giù. È vero che Gai a piena potenza dovrebbe superare in forza un hokage (stando al come e al quando ci viene detto, verosimilmente, dovrebbe avere una potenza superiore al Terzo Hokage); ma se anche fosse più potente di un Hashirama o un Minato, non potrebbe mai essere più potente di Madara “eremitico”.
Si tratta di una gestione delle forze in campo totalmente sfasata, totalmente fuori controllo.
E dire che non sarebbe stato difficile per Kishi contenersi, stando alle regole che lui stesso aveva creato.
Bastava mantenere i morti resuscitati con la tecnica proibita ad un livello di forza “accettabile”; in questo modo ci si poteva permettere un Madara credibilissimo, che ritornato in vita, senza Hashirama, di suo era già il ninja più forte del mondo, e lo sarebbe stato di più (in maniera moderata o quantomento affrontabile logicamente) nel momento in cui si fosse poweruppato in modalità “Eremita dalle sei vie”.
Invece Kishi ha voluto strafare. E gli è uscito fuori un pastrocchio.
Volendo tirare in ballo OP, spero che Oda non faccia lo stesso errore con la gestione di Barbanera e dei suoi sodali…
One Piece capitolo 744: Capo di Stato Maggiore dell’Armata Rivoluzionaria.
Sì, vedetevi direttamente il Report e stiamo pace. Poi fatemi sapere che ne pensate. :D
Punto 1: ricordatevi che dopo Pasqua esce il saggio sommobutico su Tsubasa. Vi piacerà e non poco, anche perché è sui livelli del saggio uanpisoso. :D
Punto 2: Il Giappone al gran completo fa quello che deve fare, battendo il Messico in maniera roboante. Non poteva essere altrimenti, fallire il primo appuntamento con la squadra “tipo” sarebbe stato avvilente. Espadas dura 3 parate, poi viene annichilito dalla potenza di fuoco della Golden Age nipponica, è costretto a uscire alla fine del primo tempo, e i Jappi, senza “il portiere dei miracoli”, ne approfittano e dilagano. Con Tsubasa in campo, fresco vincitore del titolo di miglior giocatore della Liga, tutti si sentono in dovere morale di dare il 100%, per cui, non c’è storia.
Mister Kira ricorda a tutti che l’Olimpiade è un sogno e che si deve vincere.
Punto.
Infine, i convocati ufficiali che andranno a giocarsi quello che sarà il “mondiale vero” di Capitan Tsubasa. La nazionale dei sogni (quella che praticamente vedevi giocare solo in finale causa morte di gente a caso), più ottimi gregari.
Pollice in su per Morisaki. È diventato ufficialmente il secondo portiere del Giappone. Tenendo conto che Wakabayashi è fuori portata, è come se fosse Crilin in Dragon Ball (ovvero l’uomo più forte del mondo tra i terrestri). Mica male, per uno che, quand’era piccolo, si beccava le peggio scoppole in faccia e aveva paura del pallone…
E voi?
Che mi dite?