One Tree Hill è la serie peggio peggiorata che io abbia mai visto. Spiace dirlo, perché all’inizio era un ottimo telefilm. All’inizio inizio magari proprio no. Nel corso delle prime puntate infatti la serie pareva indecisa su quale direzione prendere. Nata sulla scia del successo di Dawson’s Creek, sembrava volerne riprendere lo stesso sguardo piuttosto innocente sul periodo dell’adolescenza e allo stesso tempo voleva essere qualcosa di diverso. La componente sportiva si inseriva prepotentemente, almeno nei primi episodi, con il basket, gli allenamenti al campetto e la squadra dei Ravens usati come elementi fondamentali all’interno delle storie. Elementi via via spariti sempre più. Un po’ come se in Friday Night Lights a un certo punto avessero deciso di togliere il football e sostituirlo con una dose massiccia di soap-opera. Una cosa per fortuna mai successa, mentre in OTH sì. Ahimè.
"Se fate pure una decima stagione, giuro che compio una strage!"
One Tree Hill è partito quindi in maniera confusa, però a poco a poco ha assunto una sua identità. In particolare quando Lucas Scott, il protagonista principale fin dalla sigla, ha avuto un incidente che l’ha tenuto per un po’ lontano dal basket. È qui che la serie è esplosa nel suo potenziale, attraverso una serie di conflitti che sono stati sviluppati in maniera notevole. OTH per un certo periodo è stato una sorta di dramma shakespeariano in versione teen. Vedendo le ultime tristissime stagioni è difficile crederlo, però era davvero così. Molto interessante era il rapporto conflittuale tra Lucas e il fratellastro Nathan, prima nemici e poi amici, un po’ come Holly e Benji. Ancor più conflittuale il rapporto di entrambi con il loro satanico padre Dan Scott, che è stato qualcosa a tratti di davvero notevole. La figura di Dan in particolare è stata a lungo grandiosa. Prima della sua prevedibile e odiosa svolta buonista, Dan Scott è stato infatti uno dei più grandi figli di puttana mai visti nella storia della tv americana.Peyton in versione angelo della morte: che figata era, una volta, One Tree Hill?
L’altra figura chiave della serie, nonché personaggio di rottura rispetto alla precedente tradizione teen, è stata Peyton Sawyer. Se Lucas era diviso tra l’attività sportiva e interessi più culturali, attraverso la sua attività da giovane scrittore in erba, lo stesso vale per Peyton: stufa di essere una ragazza cheerleader e una biondina qualsiasi del liceo, cerca la sua vera identità attraverso la passione per l’arte, il disegno, la musica indie e punk-rock. Portando con sé tutto un immaginario visivo e musicale. Coniugando un immagine popular e cool con una spiccata personalità nerd e geek. Tutto questo ancor prima dell'avvento di Seth Cohen di The O.C.. Se vogliamo aprire il capitolo musicale, e lo vogliamo fare, One Tree Hill ha avuto per anni una colonna sonora fenomenale. Nel corso delle varie stagioni, il meglio della scena indie americana ma pure brittanica è passata come colonna sonora degli episodi, che non a caso “rubavano” il titolo ogni volta a quello di una qualche song."Ah già che un tempo in questa serie non si sfornavano solo bambini,
ma si giocava anche a basketball!"
"GRRR, quel Cannibal ha parlato un sacco di Peyton e zero di me!"
La svolta si è avuta con la sesta stagione. Siccome molte serie adolescenziali si sono perse per strada nel passaggio dal liceo all’università, da Beverly Hills a Dawson a perfino Buffy che ha avuto all’inizio qualche scossa di assestamento, l’autore di OTH Mark Schwahn ha saggiamente deciso di saltare a piè pari tutto il periodo universitario. Quello solitamente di crisi per i telefilm teen. La season numero 5 si chiudeva con la fine del liceo, la season numero 6 si apre così 4 anni più avanti, con i personaggi ormai adulti. Idea quasi geniale, poi ripresa anche da altre serie come Desperate Housewives, e che per i primi tempi è sembrata funzionare. One Tree Hill restava sempre una serie di impronta adolescenziale, però cercava in maniera volenterosa e piuttosto azzeccata di evolversi in qualcosa di più adulto e maturo. Nathan e la mogliettina Haley hanno avuto un figlio, la cheerleader superficiale Brooke ha trovato la sua strada ed è diventata una stilista di successo e Lucas e Peyton sembrano intenzionati a metter su famiglia… Tutto è cambiato e la serie ha avuto una bella scossa rispetto al passato. Il finale della stagione 6, con Lucas e Peyton che hanno una figlia e lasciano Tree Hill, è la chiusura perfetta del cerchio. Per me l'intero One Tree Hill, quello vero, è finito lì. O meglio: è morto lì."Che famo? Annamo via adesso, prima che sia troppo tardi?"
Invece no. Purtroppo no. Il network The CW e l'autore Schwahn hanno deciso di resuscitare la serie e tirarla avanti per altre 3 insopportabili stagioni. Come è cosa ben nota ai frequentatori di telefilm, da Buffy a The Walking Dead, una persona resuscitata non è MAI come quando era in vita. Non è più una persona, è uno zombie. Lo stesso vale per le serie tv. Le ultime 3 seasons di One Tree Hill sono state 3 stagioni zombie. Una lenta agonia che si è protratta attraverso situazioni improbabili e sempre più da soap-opera e idee riciclate malamente dalle puntate precedenti. A parte il fatto che One Tree Hill aveva ormai raccontato tutte le storie che doveva raccontare, la mazzata definitiva è stata l’abbandono di Lucas e Peyton. I due personaggi cardine della serie. Due dei più sfaccettati, complessi e interessanti personaggi mai apparsi in un telefilm teen. Senza di loro ovviamente le cose non sono state più le stesse: come Misfits senza Nathan. Ma, per rendere meglio l’idea, immaginate Dexter senza Dex. O Dawson’s Creek senza Dawson. O Buffy senza Buffy. O La signora in giallo senza la signora in giallo. È vero che in questo caso non c’era il loro nome nel titolo, però Lucas e Peyton ERANO One Tree Hill e senza di loro niente ha avuto più alcun senso."Ma noi, ma che cazzo c'entriamo con questa serie?"
"Non lo so, sorridi e fai finta di saperlo!"
Infatti è arrivato il peggio del peggio del peggio del peggio del peggio che si sia mai visto. Su tutti, Clay: forse il personaggio più ridicolo nell’intera storia dei telefilm. E forse non solo dei telefilm, ma di tutta la cultura occidentale moderna. Clay, un tizio cui è morta la moglie ed è finito sotto shock. Talmente sotto shock, che per 6 anni ha rimosso dalla sua mente il fatto di avere un figlio. Chi non si scorda una cosa del genere? Per quanto sotto shock fosse, comunque, la cosa non gli impediva di scopare e fare il nottambulo in giro allegramente, però ricordarsi di avere un figlio no… Questo per dire giusto il colpo più basso inferto dagli sceneggiatori a una serie già malandata.
Però certo che anche altri personaggi non scherzano. Tanto per dirne giusto qualcuno: Quinn, la sorella inutile di Haley, un personaggio privo di personalità del tutto campato lì. Jamie, il figlio di Nathan e Haley, uno che a 3 anni parlava già come un uomo maturo e coscienzioso di almeno 50 (ma gioca con i Pokemon e non rompere i coglioni!). Julian che arrivato alla stagione 6 era un bastardo di prima categoria e poi si è trasformato per amore di Brooke nel più zerbino degli uomini zerbini.
"MISSING: il vero One Tree Hill dov'è finito?"
Chase, un tizio interpretato da Stephen Colletti, un tizio che interpretava la versione fittizia di se stesso nella reality-fiction di Mtv Laguna Beach. Fate voi… Insomma, la qualità della serie, a livello non solo di sceneggiature e di personaggi, ma anche recitativo è andata davvero alle ortiche. Dico alle ortiche per non dire di peggio, ché questa serie è seguita anche dai bambini (negli ultimi tempi è diventata proprio una serie da bambini, senza offesa per i bambini) quindi non voglio essere diseducativo.Le stagioni 7 e 8 sono state un vero calvario per chi aveva sempre seguito la serie con affetto. Se le ho guardate è grazie solo agli eterni idoli di Italian Subs Addicted, che hanno accompagnato le traduzioni tradizionali con una variante in cui inserivano i loro spassosissimi commenti. Una vera pietra miliare nella storia dei sottotitoli italiani.
People always leave. E, dopo 9 lunghi anni,
finalmente anche One Tree Hill...
Davvero un peccato, questo progressivo sprofondare nelle tenebre della peggio tv, perché le ultime 3 stagioni sono riuscite a cancellare quasi del tutto il ricordo di una serie che invece per anni si era mantenuta su livelli molto alti. Se non altro, One Tree Hill ci ha dato una lezione che già conoscevamo, ma che è sempre importare ricordare: il gioco è bello quando dura poco. (voto alle stagioni dalla 1 alla 6: 8/10 voto alle stagioni 7 e 8: 2/10 voto alla stagione 9: 4/10)