Onestà intellettuale

Creato il 03 aprile 2011 da Wanderer @Inneres_Auge

Foto da wikipedia

L'obiettività non esiste. Non ho la pretesa di essere sempre nel giusto, ho un punto di vista per osservare le cose. Di sicuro ho commesso parecchi errori: vanno sempre addebitati alla mia incapacità o intolleranza. Ho l'attenuante di non esser mai stato stupido per far piacere a qualcuno."
Mi ricordo alla fine degli anni '90, ero piccolino e non capivo molto di politica, però dopo il Tg1 ogni sera guardavo Il Fatto. Il conduttore era pacato, rassicurante e si faceva capire. Qualche anno dopo quell'abitudine s'interruppe, perchè lui fu cacciato con l'editto bulgaro dalla Rai. Lui che quell'azienda l'ha fatta e l'ha irrobustita. Lui che nel 1963 lasciò la direzione del Tg1 perchè "c'era troppa politica di mezzo" (non è cambiato nulla dopo 48 anni). Mi ricordo che fu cacciato soprattutto per l'intervista a Indro Montanelli in cui quest'ultimo definì l'allora Presidente del Consiglio  Silvio Berlusconi "il più grande piazzista del mondo". Quelle parole mi colpirono e quell'intervista mi diede l'illuminazione necessaria per vedere la grandezza di quei due giornalisti.
Sono un cronista che in un paese dove si tende a fare solo 'questioni di principio' pensa sia opportuno, invece,  fare qualche nome.
Enzo Biagi non lo dimenticherò mai. Forse potrò dimenticare le sue lezioni di giornalismo ma la lezione di vita no. Ogni volta che ne sento parlare mi tornano in mente anche Montanelli e Sandro Pertini. Persone che in modi differenti hanno fatto la storia d'Italia e che, secondo me, giaciono nel dimenticatoio generale. Tutti schietti,  ironici, rispettosi delle opinioni altrui e a volte perfino imbarazzati nel comparire davanti alla telecamera. Biagi ogni sera alle 20.31 sembrava  chiedere il permesso prima di iniziare a parlare. Una volta c'era lui, ora (mi dicono) c'è Ferrara.
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