Onestamente, mi avete scocciato!
Creato il 19 settembre 2014 da Paplaca
@paplaca
Onestamente, con la vostra incoerenza, con la vostra ottusità, con la vostra saccenza, con la vostra supponenza, con la vostra arroganza, con la vostra logorrea, con la vostra falsità, con la vostra ambiguità, con la vostra ambizione, con la vostra strafottenza, con la vostra apatia, con il vostro protagonismo, con la vostra boria, con la vostra pigrizia, con il vostro vittimismo, con tutto questo e altro ancora.... MI AVETE SCOCCIATO!!!!!! Andate a zappare la terra, senza crearvi problemi che non avete. Lasciate perdere i discorsi complicati, abbandonate gli argomenti difficili, lasciate che altri decidano per voi, di voi, dei vostri figli, dei vostri nipoti. Non è vero che qualcuno vi vuole sottomettere, non è vero che qualcuno vi ha depredati, non è vero che qualcuno vi sta succhiando il sangue, non è vero che qualcuno vi sfrutta. Calate lo sguardo a terra e non vedrete niente; mettetevi i tappi nelle orecchie e non sentirete niente; non pensate e non farete danni. ZAPPATE, ZAPPATE, ZAPPATE. E quando trarrete i frutti del vostro lavoro dal terreno, ricordatevi che il terreno non è vostro, vostro è solo il sudore che ci avete messo. Andate a ringraziare chi vi ha permesso di zapparlo, sperando che vi conceda ancora di farlo. E non ve ne vergognate, è la vostra natura, non c’è niente di male ad essereservi, o meglio ancora schiavi, ad essere sottomessi. Non è colpa vostra. Ma poi come fareste a vergognarvi, siete abituati. Siete servi figli di servi, nipoti di servi, discendenti di servi. Non sapete, non concepite non prendete neanche in considerazione la possibilità che si possa vivere diversamente. Come il cane che aspetta nell’angolo della stanza sperando che il padrone gli conceda l’osso che ha spolpato, così voi aspettate sperando che chi vi sfrutta vi conceda il suo sguardo benevolo e l’elemosina per potere vivere, o sopravvivere ancora un giorno. E lavorate, poi respirate, poi vegetate, poi lavorate, non vi create problemi che non avete, non pensate al futuro, per voi non c’è un futuro. Per voi domani non sarà un altro giorno. E vaffanculo!
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