Only If – Recensione

Da Videogiochi @ZGiochi
Recensione del 21/08/2014

PC TESTATO SU
PC

Genere: Avventura

Sviluppatore: Creability

Produttore: Creability

Distributore: Digitale

Lingua: Inglese

Giocatori: 1

Data di uscita: 25/07/2014

VISITA LA SCHEDA DI Only If

Interamente gratuito Alcune fasi interamente da rivedere

Prima parte coinvolgente... ... Seconda parte mediocre, parodia della prima

Approda sulla piattaforma Steam, in forma completamente gratuita, un titolo indie che porta il giocatore in un’avventura dalle premesse semplici in cui sono stati inseriti numerosi elementi puzzle dalle più bizzarre soluzioni. I colpi di scena non mancano anche se il titolo in questione mostra alcuni alti e numerosi bassi. Andiamo dunque ad analizzare Only If, indie free-to-play ad opera di Creability.

SOLO SE?

La trama di Only if segue le vicende di Anthony, un giovane ragazzo che si risveglia in una camera da letto vuota dopo una lunga notte di baldoria con la compagna Sam. Dopo essere rinvenuto, Anthony viene contattato da uno strano individuo di nome Vinnie e scopre che Sam è scomparsa. Il resto delle vicende seguono il viaggio di Anthony alla ricerca di Sam attraverso la bizzarra prigione organizzata dallo stesso Vinnie. Saremo immersi nel surreale, attraverso ambientazioni di gioco studiate appositamente per ingannare il giocatore, in cui i vari enigmi da risolvere hanno il più delle volte soluzioni particolarmente creative. Nonostante la semplicità di un plot narrativo non certo d’eccezione, l’avanzamento della storia avviene in modo piuttosto interessante ma una volta giunti ai titoli di coda molte domande rimangono ampiamente in sospeso, prive di risposta.

L’anima del gameplay è quella di un puzzle game strutturato in prima persona dove il giocatore, di stanza in stanza, deve eseguire una analisi dell’ambiente alla ricerca di diversi indizi e oggetti da utilizzare per procedere con la risoluzione degli enigmi. Un altro elemento cardine dell’intera esperienza di gioco è un filtro messo appositamente dallo sviluppatore che determinerà, in base alla scelta del giocatore, quale delle due strade andremo ad intraprendere fino ai titoli di coda. Se fortunati, avremo a che fare con un primo percorso che utilizza puzzle semplici, mostrando ambientazioni su più strati, dove l’uso dello spazio e della prospettiva sono notevoli. In questo percorso si può vedere come, scenario dopo scenario, vi sia un progredire dei vari enigmi, sia in termini di difficoltà che in termini di creatività, per un risultato davvero coinvolgente. Il percorso opposto al primo invece, mina tutto ciò che di buono il gioco è in grado di mostrare, diventando una vera e propria parodia dei puzzle game. Questa seconda strada risulta essere un fastidioso mix di alcuni stili di gioco, farciti da una serie di enigmi e situazioni che culminano nell’insapore assoluto, annoiando il giocatore per la maggior parte del tempo. In questo frangente inoltre, il design delle ambientazioni appare – anche a occhio non esperto – piuttosto riciclato, una su tutte le ripetizioni di elementi pressoché identici in molti scenari di gioco. Fortunosamente va fatta una menzione d’onore alla prima parte che invece si dimostra piena di ottime idee, utilizzando ambientazioni ampie e ben strutturate, in grado di coinvolgere appieno lo sguardo del giocatore con alcuni ma ben congegnati dettagli.

Come detto poche righe sopra, le ambientazioni cozzano tra loro: mostrano una ricercata cura nella prima parte, costellata di vasti scenari che cambiano in modo dinamico tramite vari effetti, mentre nella seconda vi sono scenari piuttosto chiusi o ambientazioni all’aperto, ma mal realizzate. La differenza tra questi due diversi stili sembra quasi voluta dallo sviluppatore, come a creare un contrasto piuttosto forte tra i due percorsi (per chissà quale motivo). Per quanto riguarda il doppiaggio, è presente interamente in inglese, sia parlato che scritto; i dialoghi di gioco mostrano una grande ricercatezza e sono ottimamente orchestrati, coinvolgendo il giocatore, per rivelarsi a conti fatti uno dei pochi elementi credibili dell’intero gioco.

IN CONCLUSIONE
Only If è un gioco credibile a metà. Proprio così, la stessa struttura di gioco si divide in due parti che sono praticamente ben distinte tra loro. Una è carica di creatività, vita, coinvolgimento, mentre l'altra è l'esatto opposto, noiosa, spoglia, riciclata. Sembra quasi di essere di fronte ad un esperimento, una idea di gioco rifinita proprio a metà. D'altro canto però, Only If ha in alcune sue parti uno stile intrigante, capace di nascondere anche se per poco le grandi lacune su tutti i fronti. Un titolo da provare nonostante le notevoli mancanze, anche perché fa parte della lista dei videogiochi free sulla piattaforma Steam di Valve. ZVOTO 3.5
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