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Opas RaiWay, Ei Towers indagata per aggiotaggio. Perquisizione Gdf in sede

Creato il 05 maggio 2015 da Digitalsat

Opas RaiWay, Ei Towers indagata per aggiotaggio. Perquisizione Gdf in sedeTegola giudiziaria su Ei Towers. Il Cda della società delle antenne tv del gruppo Mediaset è indagato con l'ipotesi di aggiotaggio per l'Opas, lanciata a fine febbraio e ritirata due mesi dopo, su Rai Way, la controllata delle torri di viale Mazzini. In giornata i militari della guardia del Nucleo di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza hanno perquisito la sede dell'azienda a Lissone per acquisire documentazione nell'ambito di un'inchiesta coordinata dal pm milanese Adriano Scudieri.

Le indagini sono nate da una relazione della Fiamme Gialle per segnalare alla Procura una presunta carenza informativa nel comunicato col quale Ei Towers il 24 febbraio ha annunciato il lancio dell'offerta di acquisto e scambio. La proposta fissava per la validità dell'Opas il raggiungimento di una soglia del 66,67% del capitale di Rai Way (controllata al 65% dalla tv di Stato), senza però citare il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri del 2 settembre scorso.

Decreto che, varato per la quotazione in borsa dell'azienda, imponeva di mantenere in mano pubblica almeno il 51 per cento della società targata Rai. Quindi, da parte sua Ei Towers «ribadisce la piena correttezza dell'operato proprio e dei suoi amministratori, che è sempre stato improntato al rispetto delle leggi e alla trasparenza e completezza delle informazioni rese al mercato». Lo fa in una nota emessa su richiesta Consob, nella quale peraltro conferma la perquisizione della Guardia di Finanza, spiegando che «la fattispecie» di reato «ipotizzata è quella prevista dall'art.185 del Testo Unico della Finanza» sulle ipotesi di manipolazione del mercato. L'ipotesi degli inquirenti, condivisa anche dalle associazioni del consumatori, Adusbef in testa, è che l'offerta fosse fin dall'inizio impraticabile.

Di conseguenza i sette componenti del board di Ei Towers in carica alla data dell'annuncio dell'Opas (quasi tutti riconfermati all'assemblea del 21 aprile, a partire dal presidente Alberto Giussani e dagli amministratori delegati Guido Barbieri e Valter Gottardi) potrebbero essere responsabili di manipolazione informativa. Gli inquirenti puntano proprio a capire quali finalità ci siano state dietro la presunta dimenticanza nel comunicato al mercato e se sia stata frutto di dolo visto che,a seguito dell'offerta, e fino al ritiro ufficiale, Ei Towers ha guadagnato in borsa oltre il 17%, Rai Way più dell'8 per cento. Diverse le conclusioni della Consob, che pur si è mossa prima per mettere in standby, poi per bocciare l'Opas.

L'operazione in teoria all'inizio poteva anche essere praticabile (i decreti si possono cambiare o, magari, poteva esserci un accordo politico non noto per le nozze di Ei Towers con Rai Way). Solo in seguito, in particolare quando il governo ha ribadito di voler mantenere il controllo in mano pubblica, è diventato chiaro che non c'erano le condizioni per procedere. Messa alle strette dalla Commissione, oltre che dalla levata di scudi dell' Antitrust e del Cda della Rai, Ei Towers, dopo aver abbassato dal 66,67% al 40% la soglia, ha quindi deciso (e formalizzato il 21 aprile) di ritirarsi.

Dalle verifiche dell'authority guidata da Giuseppe Vegas, che ha girato i documenti raccolti alla procura, come abitudine in questi casi, non risultano tuttavia essere emerse ipotesi di manipolazione informativa nè di altri abusi di mercato. Intanto Rai Way, nel diffondere in giornata i risultati del primo trimestre (utile salito a 9,3 milioni, ricavi pressochè stabili a 52,4 milioni), ha fatto sapere, su richiesta della Consob, che sta valutando «eventuali operazioni di acquisizione».

Il Cda ha «recentemente esaminato eventuali operazioni, tutt'ora allo studio, ritenendole meritevoli di interesse, ma non ha assunto - evidenzia - alcuna deliberazione». La società comunque pensa di aggiornare a luglio il piano industriale.


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