Open – Andre Agassi

Creato il 17 ottobre 2012 da Ferdori

Ben poco ci sarebbe da dire: arrivati in fondo a pagina uno del libro Open di Andre Agassi, ci si ritrova proiettati in un mondo completamente diverso da quello che ci si poteva attendere e improvvisamente non è più possibile tornare indietro.

Effettivamente accade ciò che dovrebbe accadere per ogni libro.

Per quanto mi riguarda, il semplice approccio di questa prima pagina ha messo da parte, momentaneamente sia ben chiaro, un vecchio libro di Saramago e mi ha convinto a dedicarmi anima e cuore al tennis e alla storia di uno dei suoi esponenti più importanti degli anni novanta.

Non resta dunque che proseguire e leggere ciò che questo ex-tennista ha deciso di raccontare a tutti noi.

Vedo il ragazzino che odiava il tennis e mi chiedo come quel bambino dalla zazzera dorata veda quest’uomo calvo, che continua ad odiare il tennis, eppure ancora gioca.

Uno scrittore bravo, con il suo raccontare, cerca di creare mondi nuovi; un lettore, se è bravo a sua volta, entra in quei mondi e li fa suoi trasformandoli magari in altri mondi ancora, completamente diversi da quelli pensati dallo scrittore.

E’ l’eterno gioco tra scrittore e lettore che mai avrà fine in quanto figure indispensabili l’una all’altra.

Questa volta lo spazio per l’immaginazione e la fantasia c’è davvero tutto; basta lasciarsi andare e cercare di ricreare le situazioni con la propria mente.

James, mi guarderai le spalle oggi?

Ti guarderò le spalle, ragazzo. Certo. Stai tranquillo. Pensa solo a giocare.

Il racconto del match contro Baghdatis sarebbe già coinvolgente di per sé, ma alternare lettura e visione della partita su youtube in modo da assistere ai duri e lunghi scambi di questa sfida delicatissima, finisce con l’attivare tutti i sensi e rendere il quadro generale veramente intrigante, catapultando in un certo modo il lettore direttamente all’interno del campo.

A dire il vero non tutto corrisponde alla realtà che appare sullo schermo.

L’errore decisivo di Baghdatis dovrebbe essere un diritto ed invece è un rovescio; nel libro si legge di una uscita di campo veloce con la schiena che urla ed invece si vede un Agassi che al centro del campo si inchina più volte ringraziando il pubblico per l’ovazione che gli sta dedicando.

Ma tutto ciò non importa, ormai si è con lui e queste imprecisioni non sono che dettagli in un racconto che ha ben altra sostanza.

Non resta che proseguire e venire a conoscenza di tutto ciò che lo ha portato in quel posto e in quelle condizioni un giorno di estate dell’anno 2006.

Infatti appena terminato il resoconto della partita si viene subito proiettati nel racconto di un bambino succube di un padre che ha già pianificato tutta la sua vita.

Ha inizio così la visione di un mondo del tutto inaspettato.

Un dietro le quinte che in primo luogo lascia sbigottiti, ma che subito dopo accende una curiosità che accompagna il lettore fino alla fine.

Per entrare bene nel clima giusto occorre certamente un minimo di conoscenza sia dell’aspetto tecnico che di quello tattico, per non parlare della preparazione psicofisica di ogni atleta di alto livello.

Diversamente qualche dettaglio importante potrebbe anche non essere colto per il peso  che invece ha.

La storia comunque appassiona e scorre via senza intoppi fino ad arrivare quasi ai giorni nostri e per chi ha seguito il tennis negli ultimi venti anni è un po’ come guardare un vecchio album di fotografie davanti al camino.

Una lettura piacevole e se affrontata con attenzione non propriamente leggera.

Tempo di lettura: 11h 39m


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