Origine: USA, SpagnaAnno: 2013Durata: 98'
La trama (con parole mie): un uomo si risveglia, senza avere ricordo di come potrebbe esserci finito, in una fossa comune, ferito ed in preda al panico. A venire in suo soccorso una giovane ragazza asiatica muta, che lo conduce ad una casa dove sono rifugiate altre persone, tutte prive di memoria come lui.Mentre i demoni del dubbio e del sospetto serpeggiano nel gruppo di sopravvissuti, gli stessi si troveranno a cercare una spiegazione a proposito della loro amnesia, della presenza in un luogo isolato che pare circondato da morte e desolazione e dell'importanza di una data che si avvicina pericolosamente: uno dopo l'altro, i ricordi affioreranno nelle loro menti, ma forse sarà troppo tardi per poter pensare di trovare una via di fuga.
Le aspettative, di norma una brutta bestia per ogni spettatore pronto a scommettere sulla validità di una pellicola, a volte riescono anche a trarre dagli impicci chiunque decida di imbarcarsi in una visione alla quale non è concesso troppo credito: è stato il caso dell'incontro tra gli occupanti di casa Ford e Open grave, produzione americana firmata dal madrileno Gonzalo Lopez-Gallego che già in partenza non si pensava avrebbe rivoluzionato questo periodo di visioni da ultimi scampoli d'estate.
Un titolo che probabilmente finirà nel dimenticatoio a breve, senza infamia e senza lode, che rimescola senza troppa fantasia le carte del survival e dello zombie-movie con epidemia annessa ricordando cose decisamente valide come 28 giorni dopo ed altre assolutamente dimenticabili come The Chernobyl diaries: e se da un lato è giusto che sia così, ed il bicchiere e mezzo finisce quasi per essere una sorta di concessione considerate la mancanza assoluta di ritmo nella narrazione, uno storytelling pessimo ed un montaggio al limite dell'amatoriale, dall'altro viene quasi da pensare che le idee di fondo - dall'utilizzo dell'amnesia come base dell'indagine dei protagonisti al finale, decisamente la cosa più azzeccata dell'intero lavoro - non fossero poi così male, e probabilmente se affidate alla mano di uno sceneggiatore ed un regista più capaci si sarebbe perfino rischiato di tirare fuori da Open grave qualcosa di interessante.
Purtroppo - non che mi aspettassi, per l'appunto, niente di diverso -, però, a Lopez-Gallego ed al suo team mancano personalità e tecnica per trasformare un discreto spunto in una pellicola quantomeno in grado di raggiungere il suo buon sei politico, e dunque ci si ritrova principalmente a resistere neanche si fosse uno dei protagonisti stessi attendendo la conclusione come una sorta di liberazione, senza alcuna speranza di venire inquietati o spaventati, più che altro cercando di formulare proprie ipotesi a proposito del Destino dei personaggi in un ping pong di idee ottimo per rimanere svegli e reattivi ed evitare una siesta da divano che, essendo ancora in vacanza, non pare necessaria come quelle durante i periodi di intenso lavoro.
Vorrei poter aggiungere altro, ricordare le ambientazioni simili a quelle di Wrong turn o portarvi come esempi situazioni in grado, tutto sommato, di regalare spunti di riflessione, ma la realtà dei fatti è che Open grave è uno di quei film che si potrebbero recensire in un tweet, una cosa come "smemorati asserragliati in una casa in mezzo al nulla che rischiano di tramutarsi in zombie rischiano ancora prima di farsi fuori tra loro", e forse anche qualche parola in meno.
Tenetevelo buono per uno di questi ultimi weekend estivi, magari dopo una giornata passata al parco o fuori porta, in modo da poter trovare una buona giustificazione per un eventuale pisolino fuori programma.
MrFord
"Children of tomorrow live in the tears that fall today
will the sun rise of tomorrow bring in peace in any way?
Must the world live in the shadow of atomic fear?
Can they win the fight for peace or will they disappear?"Black Sabbath - "Children of the grave" -