Il concetto è molto semplice: tutti i brand/prodotti che supportano questo formato permettono di estrarre/esportare una qualsiasi macchina virtuale dal proprio Virtual Datacenter in un set di files che contengono tutti i dati base del sistema guest, dalla configurazione della macchina virtuale ai dischi virtuali della stessa. La macchina virtuale, in questo formato, può essere facilmente importata su un differente sistema di virtualizzazione se anche questo supporta il formato OVF.
L’introduzione di questo formato agevola molte attività nell’ambito dei Virtual Datacenter. La prima è sicuramente la distribuzione: chi crea prodotti da distribuire sotto forma di Virtual Appliance non poteva sperare cosa migliore di un formato comune ai principali brand di mercato. Molti prodotti vengono infatti distribuiti in un comodo OVF che contiene la guest già configurata e con a bordo l’applicazione.
Altra agevolazione è la movimentazione di VMs tra diversi Virtual Datacenter non comunicanti a livello dati. Il più classico degli esempi è la migrazione da un Private Cloud ad un Public Cloud, nulla è più comodo di esportare le VMs in formato OVF ed importarle nella loro interezza all’interno del nuovo Virtual Datacenter.
Nell’uso di questo strumento è bene prestare un minimo di attenzione a ciò che si esporta: vCDROM con ISO mounted, riferimenti a hardware specifico e configurazioni specifiche della guest sono da pulire prima che la VM venga esportata in modo da scongiurare errori in fase di importazione (banalmente nel nuovo Virtual Datacenter il path per la ISO non sarà disponibile). Al di la di queste cautele tecniche è evidente come lo strumento sia semplice da usare e di reale supporto alla gestione del proprio Virtual Datacenter.
Chiuso il capitolo accademico riporto la mia esperienza. Personalmente, oltre che per gli scopi indicati, utilizzo il formato OVF anche per l’archiviazione off-line di veri e proprio template di VMs, mentre i template di uso frequente è bene che stiamo in un’area dello storage sempre disponibile al Virtual Datacenter.
In definitiva è uno strumento da non dimenticare nella gestione del proprio ambiente virtuale, semplice, pratico e disponibile in molti software di virtualizzazione.