OpenOffice vs LibreOffice

Creato il 10 novembre 2010 da Gloutchov
Alcuni di voi saranno a conoscenza di quanto sta accadendo all'interno di casa Oracle, altri probabilmente ne sono all'oscuro... comunque: il fatto è che Oracle, acquisendo Sun, è divenuta proprietaria di diverse tecnologie open tra cui il famoso OpenOffice, ovvero la suite di programmi open (e gratuita) che fa concorrenza al pacchetto software da ufficio di Microsoft e, non solo a quello.
Il problema è sorto quando la comunità di sviluppatori di OpenOffice si è unita in una nuova fondazione, The Document Foundation, con lo scopo di creare un fork (n.d.r. ovvero un programma derivato) da OpenOffice e creare una nuova suite ancora più specificamente rivolta al mercato open. A quel punto è stato chiesto a Oracle di accogliere tale fondazione e di donare loro il marchio "Openoffice" ma... Oracle non ha accettato la proposta.
Da quel momento è cominciato un fuggi fuggi generale di tutte le menti impegnate al progetto OpenOffice e... sta nascendo LibreOffice, già in beta version e scaricabile su tutte le piattaforme (Win, Mac, Linux). LibreOffice è sicuramente un programma ancora acerbo, anche se nasce da una struttura solida come Openoffice, e probabilmente è ancora prematuro pensare a sostituire l'attuale versione di OpenOffice che ognuno di noi ha sul proprio computer. Ma il dubbio sorge spontaneo. Che accadrà a OpenOffice? Nessuno lo sa. E' probabile che continuerà a vivere, magari sviluppato da persone differenti da quelle che gli hanno dato i natali e, ancor più probabilmente in guerra con il software nato da una sua stessa costola. Però bisogna vedere come si comporterà la comunity di utilizzatori. Rimarranno fedeli alla vecchia suite o decideranno di migrare verso la nuova? Non è facile capire cosa accadrà, tant'è che per il momento la situazione è ancora un po' confusa. Sicuramente è necessario osservare gli eventi e valutare pro e contro. Ma, sapendo che voi utilizzare Openoffice, la curiosità mi costringe a chiedere:
Vi lascio qualche riferimento, anche se la rete è piena di link interessati a questo fenomeno... qui, qui, qui, qui, qui e qui (in inglese).

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