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Opera, i sindacati: “In caso di accordo ipotesi moratoria degli scioperi”

Creato il 03 novembre 2014 da Nonzittitelarte

Opera, i sindacati: “In caso di accordo ipotesi moratoria degli scioperi”

I sindacati sarebbero pronti a una moratoria degli scioperi. La volontà è emersa oggi, dopo il quarto incontro con il Cda della Fondazione del Teatro dell’Opera sui licenziamenti collettivi degli orchestrali e dei musicisti del Costanzi. Ci sarebbe, fanno sapere i sindacati, la “volontà di aprire un confronto sull’aumento di produttività, sull’ottimizzazione del lavoro e sulla razionalizzazione delle spese nell’ambito degli strumenti previsti dalla legge Bray”.
I sindacati unitari riferiscono che la direzione del Teatro non ha ritirato la procedura di licenziamento e affermano di essere “disponibili, a fronte di un eventuale accordo condiviso, a mettere per iscritto all’interno dell’accordo, l’impegno a non scioperare”, cosa che “produrrebbe un immediato ritorno di immagine e quindi di valore economico per il Teatro”.
Secondo alcune fonti ciò potrebbe portare a una moratoria sulle azioni sindacali, scioperi in primis, almeno per la durata del piano industriale, fino al 2016. Secondo altre fonti, invece, questo passaggio non andrebbe troppo enfatizzato e si tratterebbe di normale galateo sindacale.
Il comunicato delle organizzazioni sindacali prosegue così: “Ribadiscono di essere pronte ad affrontare nell’ambito degli strumenti della legge Bray previsti una nuova organizzazione del lavoro che produca razionalizzazioni e risparmi di valenza generale, al fine di risolvere i problemi di bilancio evidenziati”.

In sostanza, spiega una fonte sindacale, l’azienda ritiri i licenziamenti e poi si potrà discutere di gestione del Teatro, produttività (numero degli spettacoli) e contratto di secondo livello, cioè integrativo.

“E’ ingiustificabile l’assenza del sovrintendente Fuortes – ha detto Alberto Manzini della Slc-Cgil – a una trattativa su licenziamenti voluti da lui, una vertenza unica in Italia e forse nel mondo. Non può pensare di venire solo per l’eventuale conclusione”. L’Opera era rappresentata dal direttore del personale Stefano Bottaro, come sempre tranne in occasione del primo incontro al quale partecipò Carlo Fuortes. La discussione è stata aggiornata a giovedì prossimo.

Intanto, Daniel Barenboim, che fino alla fine dell’anno è il direttore musicale della Scala di Milano, giudica “inammissibili” i licenziamenti collettivi al teatro dell’Opera. “Sono decisioni catastrofiche che dimostrano la mancanza di cultura di chi le prende” attacca Barenboim.  Ammette che forse ci sono stati “abusi” dei musicisti “ma quando ci sono difficoltà, chi ha potere ha la responsabilità di entrare in dialogo” certo non licenziare in tronco.

FONTE: http://m.repubblica.it/

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