I Carabinieri hanno sventato la vendita all'estero di centinaia di reperti scavati clandestinamente. Con nove arresti e cento reperti archeologici recuperati, è stata sgominata una organizzazione criminale che esportava collezioni di beni culturali provenienti da furti e scavi clandestini soprattutto a Roma e nel Lazio, ma anche in Campania e Puglia.
L’operazione «Dominus» del Comando Tutela patrimonio culturale ha permesso il recupero di antichi elementi architettonici, torsi di marmo, crateri, anfore, lucerne, olle. I Carabinieri hanno bloccato i ladri che stavano organizzando la vendita del prezioso materiale, il cui valore si aggira intorno al milione di euro, a professionisti e ricettatori in Italia e all’estero. Oltre agli arrestati, altre 60 persone sono state denunciate alla magistratura romana per i reati di associazione a delinquere e ricettazione e traffico internazionale di beni culturali.
Tra i reperti recuperati, trafugati da Villa Torlonia, Villa Borghese, Villa Pamphili, Accademia di Francia, Orto Botanico di Roma, c’è anche una statua di Venere del II secolo d.C. rubata il 13 maggio 2010 da Villa delle Sirene sulla via Appia, a Roma, di proprietà di un noto attore.
Molti dei reperti, scavati clandestinamente, venivano spediti subito in Spagna via terra o via mare sulla tratta Civitavecchia-Barcellona.
Villaggio dell’età del Bronzo (ANSA)Intanto in Friuli, gli archeologi dell'Università di Udine hanno fatto nuove scoperte nel sito del villaggio protostorico di Ca' Baredi, a Terzo di Aquileia, che consentono di ricostruire la vita quotidiana e l'organizzazione dell'abitato, risalente a 3.200-3.500 anni fa circa (età del Bronzo). Il villaggio, noto come Canale Anfora, era già stato oggetto di indagini nel 2013. Esteso oltre 10 ettari, per quanto riguarda lo stile della ceramica presenta elementi di similitudine con i castellieri istriano-carsici dell'età del bronzo, e fu sede di una comunità stabile per circa 300 anni.