Operazione “Fuorigioco”, il procuratore: “Sistema radicato”. Ma De Laurentiis sbotta: “Cavolate alimentate dai soliti…”

Creato il 26 gennaio 2016 da Vesuviolive

L’inchiesta aperta dalla procura di Napoli e denominata operazione “Fuorigioco” preoccupa e non poco i tifosi del Napoli, che temono gravi ripercussioni e sanzioni circa l’attuale campionato in cui la loro squadra del cuore sta finalmente lottando per l’agognato terzo Scudetto. A tal proposito, tuttavia, ha già provato a rassicurarli l’avvocato Edoardo Chiacchio, che ha spiegato a quali pene potrebbe andare incontro il club di Fuorigrotta nel caso in cui fossero accertatati i reati che si imputano in particolare al presidente Aurelio De Laurentiis, ovvero evasione fiscale e frode.

Proprio il numero uno azzurro ha voluto, però spiegare in prima persona quanto sta avvenendo nel corso di queste ore. Ecco le dichiarazioni a caldo del presidente del Calcio Napoli Aurelio De Laurentiis, riportate dal portale Sport Mediaset, relative al nuovo terremoto che ha colpito il calcio italiano: “Sono tutte cavolate, per il Napoli solo fuffa, l’inchiesta non mi preoccupa. Sono supertranquillo. Si tratta di un’inchiesta di molti anni fa, è incommentabile e riguarda diverse società, non il ‘Napoli’. Sono cavolate alimentate da voi giornalisti e da quelli della Procura. Non avendo visto le carte, per le altre società non posso commentare, ma per quanto riguarda il Napoli, ripeto, si tratta del nulla”. 

In merito all’operazione “Fuorigioco”, che vede coinvolti esponenti di rilievo delle società di calcio dei campionati di serie A e di serie B quali procuratori, calciatori e dirigenti per un’evasione fiscale che si aggira complessivamente ai 12 milioni di euro, è intervenuto anche il procuratore aggiunto di Napoli, Vincenzo Piscitelli, con dichiarazioni rilasciate al sito del quotidiano napoletano “IlMattino.it”. Secondo Vincenzo Piscitelli vi sarebbe la comprovata esistenza di un radicato sistema finalizzato a evadere le imposte, posto in essere da 35 società calcistiche di serie A e B nonché da oltre un centinaio di persone fisiche, tra calciatori e loro procuratori”.