L'operazione aveva portato al deferimento di ben 26 atleti azzurri dell'atletica, per aver violato il regolamento antidoping che impone di comunicare sempre la propria posizione: alla terza mancata comunicazione scatta il provvedimento e l'atleta deve rispondere di violazione delle norme antidoping, pur senza essere risultato postivo ai test.
Il Tna ha anche disposto che questo provvedimento sia comunicato agli interessati, all'Upa, alla Fidal, alla Iaaf, alla Wada e alle società di appartenenza all'epoca dei fatti.