Si è svolto nella calma il voto di ieri per le presidenziali in Guinea - per cui erano registrati oltre 6 milioni di elettori - nonostante i disordini che si erano verificati nei giorni e nelle settimane precedenti.
“Fino a venerdì si sono vissuti momenti di tensione, in alcune strade di Conakry era difficile circolare - riferiscono fonti attendibili - gruppi di giovani hanno lanciato pietre sulle auto e fermato alcuni veicoli, provocando anche dei feriti”. Una situazione sbloccata nel pomeriggio dall’appello di tutti i candidati, tra cui lo stesso presidente Alpha Condé, che - secondo le fonti - avrebbe tenuto un incontro con i suoi avversari, a mantenere la calma.
Inviti analoghi erano stati diramati dalla Chiesa e dall’arcivescovo e dall’imam di Conakry in qualità di rappresentanti della Commissione per la pacificazione nazionale. Il voto si è svolto in maniera pacifica, malgrado da alcune circoscrizioni siano arrivate segnalazioni di problemi nella registrazione degli elettori, o di aperture tardive. In alcune località, l’orario d’apertura dei seggi è stato prolungato oltre le 18, vista l’affluenza. L’annuncio dei risultati, riferisce la stampa, potrebbe avvenire tra cinque giorni.
A criticare le modalità di svolgimento del voto è stato Celou Dalein Diallo, principale avversario di Condé, che negli scorsi giorni aveva richiesto un rinvio delle elezioni, escludendo però di boicottarle. Ora, tuttavia, parlando di “frodi massicce”, Diallo ha annunciato che non riconoscerà i risultati. Opposta la visione della missione d’osservazione elettorale dell’Unione europea, secondo cui “le difficoltà tecniche non intaccano la regolarità dello scrutinio”.
Al momento, concludono coloro che sono presenti, “la situazione resta calma, anche nei quartieri centrali della capitale, dove si trovano i luoghi più sensibili: una situazione che è un auspicio anche per il futuro”.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)