Ho deluso i miei amici pentastellati mi dispiace, tutta colpa mia, avevo capito male. Mi ero lasciata affascinare dalle inchieste, uniche dalle nostre parti dove non c’è giornalismo e dove la magistratura sonnecchia. Ancora oggi mi sento grata per quel loro coraggio nell’aver messo in luce tante schifezze che altrimenti sarebbero ancora sepolte in un sonno atavico. Ancora oggi credo che una loro presenza in Regione possa essere necessaria per stimolare e monitorare l’attività amministrativa. Ma non posso non valutare il M5s per ciò che fa a livello nazionale. Non posso non criticare Grillo e le sue uscite sempre più lontane dalla ragione; la chiusura verso i giornalisti, la scarsa trasparenza, la censura, il vittimismo e l’arroganza. Pertanto non posso disgiungere completamente la realtà locale da quella nazionale: il Movimento è uno. Non ho particolari simpatie verso altri partiti, ma so distinguere quelli che potranno fare il primo passo per una svolta. Dopo decenni di governo unionista mi piacerebbe provare a cambiare e oggi questo è possibile con l’Alleanza autonomista progressista. Non sono io a dirlo, ma la realtà. Mi piacerebbe anche che all’interno di questa Alleanza fosse la componente di sinistra ad avere maggior forza, giusto per evitare un Viérin presidente. Qualcuno, per queste mie idee, mi ha tacciata di opportunismo, di essere una voltagabbana: quando mancano gli argomenti gli stupidi si appellano ai giudizi sommari. Rispondo che non sono un’opportunista perché in me non c’è calcolo alcuno. E non sono una voltagabbana in quanto cambiare parere su un movimento, che è una sperimentazione unica nel suo genere, è assolutamente normale, così come è altrettanto normale valutare di volta in volta il fare politico che non è immobile un sasso. Io guardo alla politica con mente lucida, perché non ho nulla da guadagnare, solo un po’ di speranza.