Quante volte vi è capitato di ritrovarvi a partecipare al matrimonio sbagliato? Dai, non fate i precisini. A tutti è successo nella vita almeno una volta. Partecipazione in mano, cravatta al collo (anche perché il contrario sarebbe quantomeno sconveniente) e via verso la chiesa, con l’animo gioioso. Poi, d’un tratto, l’incubo: il prete parla sloveno, la sposa ha 45 anni in più dell’amica che vi ha invitati, lo sposo non è lui e la chiesa non ha le sembianze della parrocchia sotto casa. Sono drammi che cambiano una vita. Esattamente come quello vissuto dal nostro povero primo cittadino fascio-tassinaro. Pensate, è andato al matrimonio della figlia del suo caposcorta, la stessa che ha fatto assumere all’Ama insieme ad un numero incredibile di parenti, amici ed ex fasci da combattimento, credendo di essere al giorno del sì di qualcun’altro. “Può sembrare strano – ha detto Alemanno – ma la vita che faccio mi porta spesso in situazioni in cui mi guardo attorno e non so esattamente dove sto”. Non fa una piega. Lui, quella ragazza non la conosce proprio, per cui non può averla fatta assumere da nessuna parte. Era semplicemente al matrimonio sbagliato nel momento sbagliato perché gli capita spesso di non sapere dove michia sia. Noi, invece, un posticino dove mandarlo lo si conosce benissimo…
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