Dopo Schroeder, dunque arrivano anche le critiche di Gabriel: il Partito Socialdemocratico tedesco, che è parte della grosse koalition di governo con la Cdu della Merkel, sembra dunque volersi sfilare dalla posizione ufficiale di Berlino (uno dei principali sostenitori del governo autoinsediatosi a Kiev in febbraio dopo la cacciata di Yanukovic) nei confronti della crisi ucraina. Attraverso la sua portavoce, la cancelliera tedesca non ha voluto commentare le dichiarazioni del suo numero due, limitandosi a dire che la Germania mantiene “una posizione unica” sull’Ucraina, che è quella di ridurre le tensioni e creare le condizioni per un dialogo nazionale.
Sarà forse per il clima elettorale delle ultime settimane (uno dei favoriti alla presidenza della commissione Ue è l’esponente socialdemocratico Martin Schultz), ma ora la Spd sembra voler marcare parecchio la propria differenza di vedute con Angela Merkel, che giusto una settimana fa aveva respinto seccamente le accuse mossegli dall’ex cancelliere Schroeder, che in un’intervista alla Welt am Sonntag aveva espresso perplessità sul sostegno dato dall’Ue ad un governo che aveva deposto un presidente “corrotto, ma eletto legittimamente”.