Terminato il Giro d'Italia è tempo di bilanci. Ricordate come dopo le prime 11 tappe vinte dai corridori stranieri i soliti Soloni e fantomatici 'esperti' affermavano fieramente che il ciclismo italiano era in grave crisi? Bene, subito dopo sono arrivati ben 6 successi tricolori, oltre che la meravigliosa maglia rosa finale di Ivan Basso. Il sottoscritto in tempi non sospetti aveva invitato alla calma ed in effetti ora il nostro ciclismo è in piena salute. Il 32enne di Varese è tornato un fuoriclasse di livello mondiale, capace di reggere dei ritmi insostenibili ed indiavolati in salita. Il trionfo di Verona può costituire la svolta psicologica: ora Ivan, riassaporato il soave aroma della vittoria, è nuovamente consapevole di non essere inferiore a nessuno, Contador compreso. In vista del Tour de France la sfida all'iberico è già lanciata: Basso può realizzare la mitica doppietta (l'ultimo a riuscirci fu Pantani nel 1998). Il percorso della Grand Boucle presenta un prologo iniziale di 9 km, dopo il quale si dovranno affrontare, tra Alpi e Pirenei, ben 6 frazioni di alta montagna. Infine, nella penultima giornata, è prevista una cronometro molto lunga (51 km), che però alla fine della terza settimana avrà un peso sicuramente differenze, laddove conteranno le residue energie rimaste. Il Basso visto al Giro può legittimamente mettere in difficoltà Contador sulle grandi salite, il quale non è affatto imbattibile come si suol credere (basti pensare al Giro d'Italia 2008, quando fu staccato da Riccò). Ivan, inoltre, potrebbe trovare la fondamentale collaborazione di Armstrong e dei fratelli Schleck, tutti interessati a staccare lo spagnolo sui monti. Senza contare, poi, che una giornata negativa può capitare a chiunque. Insomma, con la carica derivante dalla maglia rosa e la giusta convinzione nei propri mezzi, Ivan può volgere lo sguardo con fiducia verso la leggenda. Anche in Francia sarà spettacolo azzurro.Oltre all'atteso ritorno di Ivan Basso, che ha risvegliato l'entusiasmo della sopita schiera degli appassionati, la Corsa Rosa ha consacrato definitivamente Vincenzo Nibali come un campione vero: il 25enne siciliano è giunto terzo aiutando il proprio capitano, dimostrando doti fuori dal comune sia in salita che a cronometro. Il giovane italiano ha tutte le qualità (compresa una invidiabile tenuta mentale) per diventare un fenomeno in grado di vincere tutto. Con Nibali e Riccò, il futuro tricolore nelle grandi gare a tappe è assicurato. Soddisfacente anche la prestazione di Michele Scarponi, il quale sembra aver raggiunto a 30 anni una nuova dimensione: nelle prossime stagioni potrà agguantare quel podio in questa circostanza soltanto sfiorato. Ha molto ben figurato anche Filippo Pozzato, il quale ora si fermerà per preparare il finale di stagione: il Mondiale di Melbourne è decisamente adatto alle sue caratteristiche.Parziale delusione per Damiano Cunego, sempre più avvolto da un pericoloso anonimato: il Piccolo Principe avrebbe dovuto uscire dalla classifica sin dalle prime frazioni, concentrandosi sulla conquista di qualche tappa. Il 28enne veronese deve convincersi di essere tra i migliori del globo nelle corse di un giorno e su quelle dovrà concentrarsi nel proseguo della carriera. Infine una gradita notizia: lo spagnolo Valverde, da tempo squalificato per doping in Italia, è stato sospeso per 2 anni dal Tas di Losanna. L'iberico, dunque, non potrà gareggiare sino al 1 gennaio 2012. Giustizia è fatta.
Federico Militello