Il presidente è accusato di scarso amore nei confronti della società, di utilizzare la squadra a scopo di lucro, e di vendere i pezzi migliori della squadra. La squadra, a detta di queste persone, non è un cinepanettone come, secondo loro, il presidente vorrebbe fare.
Per provare a commentare dobbiamo cominciare, come sempre, dalla radice. E la radice, in questo caso, è Gela-Napoli di sei anni fa, giocata nell’allora C1 e in un campo che a stento conteneva il tifo azzurro. Il presidente era Aurelio De Laurentiis, la squadra era stata allestita in fretta e furia, perché quel presidente aveva rilevato il titolo della squadra ormai fallita. Quel Napoli è rimasto in C1, ma poi, un passo alla volta, ha ripreso il vecchio nome, e il suo naturale posto, in serie A. Ora il Napoli, a sei anni di distanza, è in Europa, e farà il girone completo di Europa League, quindi vi accede, in un certo senso, dalla porta principale. Sull’argomento il presidente si è pronunciato, e non ha definito “coppetta” l’Europa League come i detrattori del manifestino invece dicono. De Laurentiis si era invece pronunciato contrario al ripescaggio in Europa League di chi non supera i preliminari di Champions, per dare maggiore vigore ad una competizione che merita la sua importanza.
Bene, tenuto presente tutto questo, non possiamo dire che il presidente in questi sei anni non abbia speso soldi. E per spendere i soldi bisogna che li guadagni. E per guadagnarli è giusto che “lucri” anche sul Napoli, o almeno che sfrutti appieno il potenziale di una squadra, una maglia ed un mito che ha tifosi in tutto il mondo. I suoi soldi, del resto, stanno andando anche nel Napoli, come testimoniano gli acquisti, alcuni di valore, altri un po’ meno, ma tutti pagati profumatamente, in particolare quelli dello scorso anno.
E se tra tanti acquisti il presidente decide di cedere, in prestito, chi non si rivela decisivo, vedi Quagliarella, lo sta facendo semplicemente per fare gli interessi del Napoli (e naturalmente anche suoi): se l’ex Udinese è andato alla Juve certo non fa piacere a nessuno, ma non dimentichiamo che stiamo parlando di professionisti, quindi spesso, anzi sempre, mercenari.
Questa gente che diffonde questi volantini, che si firma come tifosi del Napoli, ma i dubbi vengono eccome su quest’ultima affermazione (l’ambiente di Napoli è ricco di detrattori nei confronti di chi vuol fare il bene della città, in un modo o in un altro) devono stare vicino ala squadra e al presidente, se davvero amano il Napoli. Tengano presente cosa ha fatto De Laurentiis in questi sei anni. Tengano presente cosa è successo con i suoi predecessori, tengano presente che un presidente che “caccia” i soldi fa sempre bene alla squadra, prima o poi…vedi Moratti.
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