Pur essendo la festa di San Benedetto e a Norcia è il giorno in cui tutte le Comunità Benedettine commemorano la morte del loro fondatore, l’antico motto a livello lavorativo/occupazionale presenta qualche problema.
Non se se la Fornero l’abbia proposto alla Camusso come ammortizzatore sociale ma stiamo vivendo e riflettendo sulla sobrietà.
Il 90 % delle pensioni che l’INPS eroga arriva a stento alle 1.000€ al mese ma l’altro 10% è osceno (20-30.000€ per qualche professore ancora peraltro percipiente incarichi per interviste e comparizioni).
Gli autonomi hanno guadagnato di più nell’ultimo quinquennio rispetto ai dipendenti. Ma di quali autonomi stiamo parlando? Ovviamente di quelli associati ad un ordine che pagano per la previdenza meno della metà dei nuovi e sfigati autonomi, nostri figli o padri e madri messi a terra e in ginocchio.
Vengono chiamati operatori della conoscenza (un pò per via dell’esperienza, un pò perché hanno sempre operato nel terziario e un pò perché spesso sono laureati) ma conoscono fra un po la povertà se mammà non prepara la cena.
Il bello è che il motto benedettino anche in tempi di crisi fa fruttare qualche euro ai coach. Esperti nel farti capire che sei il più forte, che ce la puoi fare e ..nell’intermezzo paga il tuo coach.
Un bel ritiro nel monastero, aria salubre, pasto vegetariano e un weekend full immersion. Ma quando vedo il prezzo (vitto, alloggio, compenso ) il sogno di diventare più forte e più competitivo svanisce e alla segreteria che chiede conferma del tuo interessamento perché molti manager hanno telefonato, non puoi altro che dire “Ora no, ma fra mezz’ora!“.