Molti i nostalgici che rimpiangono il periodo d’oro del bel cantautorato di matrice italiana, quegli anni settanta in cui erano la norma la ricercatezza sia musicale che contenutistica e testi impegnati sia socialmente che culturalmente con versi lirici e mai sterili, mai vuoti. Eppure, quelle stagioni non sono poi così lontane, se si pensa alla nuova fioritura del cantautorato italiano targato ventunesimo secolo: Dente, Brunori Sas, Nicolò Carnesi, Colapesce, Oratio sono solo alcuni dei nomi che danno nuovo lustro alla scena nazionale. Proprio Oratio, di recente, ha avuto modo di esibirsi a Catania (presso La Lomax), dimostrando di rientrare tra gli artisti che maggiormente hanno recepito gli insegnamenti di grandi interpreti del recente passato, come il sarcastico ed istrionico Rino Gaetano o il magistrale Lucio Battisti. Mescolando sapientemente il modus operandi e gli stili dell’uno e dell’altro, Andrea Corno, in arte Oratio, non scade mai in banali e mal riuscite imitazioni, ma propone un proprio stile, svelando al contempo le proprie personali radici musicali. Discorrendo senza ratio (2012) è il secondo album ufficiale del cantautore messinese. L’opera che di sicuro porta il nostro compositore ad un livello superiore, alla maturità artistica, ad una nuova cifra stilistica: maggiore padronanza del proprio background, capacità di creare quel valore aggiunto, quella particolare caratteristica che rende unico e distinguibile un artista da un altro.
In un concerto dal vivo, è noto, si riesce meglio a cogliere l’immediatezza e l’impatto dei testi, e gli amplificatori fanno il loro lavoro coinvolgendo al massimo l’uditorio. Il cantautore di Barcellona Pozzo di Gotto si presenta on stage con una chitarra acustica e l’armonica a bocca (immagine che ricorda molto Edoardo Bennato), ed al suo fianco vi sono un tastierista, il quale utilizza a volte effetti come il synth, ed un batterista. Il risultato è ottimo: un pop / folk / cantautorale, se si vuole proprio dare un’etichetta catalogando per generi la musica, l’arte. Calembour e giochi di parole alla Gaetano in Pirati, «Tutto è meglio di sempre / sempre è meglio di niente / niente è meglio di te», brano decisamente pop, orecchiabile, dal punto di vista musicale sembra di ritornare alle melodie anni sessanta. Il suono magico e spigliato di un clarinetto e l’accattivante presenza di un principe degli strumenti a fiato, il sax, coronano perfettamente il motivetto giocoso de Il musicista inglese; atmosfere sentimentali, intimiste, e un riff di chitarra che accompagna una voce modulata e placida ne Il laccio. Ma anche rock e ritmi più frizzanti in Etnagigante, la quale ci regala nonsense ed ossimori, «il mio amore è a casa stamattina / sembra un vortice coi piedi di piuma», oltre che virtuosismi strumentali.
Durante lo show vengono snocciolate una dopo l’altra tutte le dodici tracce dell’album, tanto che Andrea e soci continuano la loro performance proponendo vecchi pezzi tratti dal primo disco Ora ti ho (2009). D’altronde è risaputo, Catania è una delle capitali della musica italiana e gli etnei non sono mai sazi di gustare buone ed appetitose note. Grazie alle nuove leve della canzone indipendente italiana si può finalmente portare un raggio di sole nel freddo e vuoto mondo della musica commerciale da classifica. Ela Sicilia può ritenersi più che soddisfatta per aver cresciuto molti di questi sensibili artisti, i quali ricambiano il loro amore per la bella isola dalle tre punte, portandone in alto il nome in giro per lo Stivale.
Fotografie di Leonardo Di Stefano