L'Oratorio di Santa Caterina delle Ruote è una perla del mio comune (Bagno a Ripoli) dove ieri, appunto, si è tenuto un evento legato all'inaugurazione di una mostra pittorica dedicata anche a Francesco Granacci.
Granacci, fatevi conto, che è il Robben che nasce nell'epoca dei Messi, dei Cristiano Ronaldo e degli Iniesta. Bravo, ma storicamente non se lo può cagare nessuno. Se la doveva vedere coi calibri di Michelangelo e Raffaello e, per quanto fosse in gamba, in pochi lo ricordano.
Bagno a Ripoli ovviamente sì, che gli ha dato i natali.
La cornice della mostra, in questo caso valeva il quadro, infatti l'Oratorio di Santa Caterina è una perla nel verde, affrescato tra l'altro da Spinello Aretino, da poco restaurato al suo splendore ed eletto da me medesimo come location per il mio terzo, ma solo eventuale, matrimonio.
Tutto questo è stato condito con un concerto di musica tradizionale emiliana, e non solo, dei Bonanot Sunador, che ha degnamente introdotto e accompagnato la serata con pregevoli spunti di folklore e cultura.
Dall'Arte si Riparte, questo l'ambizioso slogan scelto dal comune per una serie d'iniziative che varrà la pena di seguire, anche se, auspicabilmente, senza France, il quale s'è sparato un'ora di sonno con la testa poggiata a un tavolino in ferro battuto che quando s'è tirato su c'aveva i ghirigori stampati in faccia.
Alla fine è andata penalizzata solo la parte ricreativa con il picnic sull'erba fortemente sconsigliato da uno scroscio battente di pioggia che pareva d'essere a Frittole.