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Nella cura delle orchidee riveste un ruolo di primo piano il posizionamento dei vasi, che deve garantire alle
piante la giusta quantità di luce e di calore. L'esposizione al sole diretto va sempre evitata: le orchidee soffrono in modo particolare se esposte al sole di mezzogiorno e a quello del primo pomeriggio, la cui intensità può bruciare le foglie e sottoporre fusto e fiori ad una eccessiva disidratazione. Anche la scarsità di luce e una temperatura al di sotto dei 15° possono nuocere seriamente alla salute di questo delicato arbusto: il posizionamento ideale per mantenere l'orchidea in buona salute, quindi, è un ambiente caldo e luminoso ma senza esposizione diretta ai raggi solari. In casa, questi requisiti potranno essere soddisfati dalla vicinanza ad una finestra esposta a sud o a sud-est; all'esterno, la pianta potrà essere sistemata sotto un pergolato o una zona non troppo assolata, avendo cura di riportarla in casa nelle ore notturne.
La cura delle orchidee richiede un'attenzione particolare alla tecnica di innaffiatura, che deve fornire alle piante la dose di acqua più corretta ed equilibrata. Anche la scelta dell'acqua è fondamentale: è consigliabile, a questo proposito, usare acqua piovana o distillata ed evitare la comune acqua di rubinetto in quanto eccessivamente ricca di cloro e di altri elementi poco salubri per la pianta. La metodica più idonea all'innaffiatura delle orchidee è la tecnica per immersione, che consiste nell'immergere le piante in un contenitore pieno d'acqua per circa 30 minuti. Questo procedimento consente alle radici di bagnarsi in modo completo e uniforme. Terminato il tempo di immersione è necessario asciugare bene le piante prima di riporle nel loro solito ambiente: a questo scopo basta lasciarle sgocciolare e tenerle all'aria aperta per farle asciugare naturalmente. Questa operazione va eseguita da due a quattro volte alla settimana.
Un'efficace cura delle orchidee prevede una potatura periodica ed accurata che consente alle piante di liberarsi delle parti danneggiate o appassite per ritrovare vigore ed energia. Una potatura eseguita regolarmente ed in modo corretto, infatti, migliora la fioritura e mantiene la pianta in buona salute. Il momento più indicato per potare un'orchidea è al termine del periodo di fioritura: quando i fiori sono secchi si può procedere all'eliminazione di tutte le parti appassite. I fiori vanno asportati manualmente, estraendoli dalla base del peduncolo; in seguito si può passare alla potatura dello stelo, che deve essere effettuata utilizzando apposite forbici. Con le forbici pulite e disinfettate si recidono gli steli appassiti eseguendo tagli netti e precisi; se si desidera potare uno stelo al solo scopo di accorciarlo è consigliabile tagliare a circa due nodi dalla base della pianta. Le radici e le foglie devono essere sottoposte a potatura solo in caso di malattia.
Nella cura delle orchidee può capitare di imbattersi in alcune malattie di origine fungina, parassitaria o batterica che possono seriamente compromettere l'integrità o addirittura la sopravvivenza della pianta. Trattandosi di una pianta estremamente delicata, il primo passo per garantire all'orchidea una difesa adeguata dagli agenti patogeni consiste nel fornirle un ambiente dalle condizioni ideali per crescere e svilupparsi in modo ottimale. Una adeguata esposizione, un clima adatto, una corretta innaffiatura, una potatura regolare ed un terreno ricco di sostanze nutritive rafforzeranno le difese naturali della pianta contro infezioni e parassiti. In caso di malattia, l'orchidea va isolata dagli altri esemplari per evitare contaminazioni: una volta stabilita la natura del disturbo si può procedere con gli opportuni trattamenti, da effettuare con l'ausilio di prodotti chimici o semplicemente modificando le eventuali condizioni di squilibrio.
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