La loro dimensione è di circa 3/4 di un dito pollice, e si presentano come una piccola cupola di colore bianco, con il centro più sottile del bordo e con la superficie ruvida. Ne esiste anche una versione realizzata senza la forma di cupola, meglio conosciuta come “strascinati”. In tutte le varianti, si realizzano utilizzando esclusivamente farina di grano duro, acqua e sale.
La ricetta tipica regionale è quella che le vede insieme alle cime di rapa. Ma nella Capitanata o nel Salento è tipica anche la variante che le vede insieme a sugo di pomodoro (con o senza spezzatino di carne o polpette o brasciole) e/o ricotta forte di pecora.
A Cisternino le orecchiette si realizzano con farina di grano tenero poco raffinato, sono più grandi e assumono una forma diversa, con nervature interne profonde, molto simile ad un padiglione auricolare e vengono definite “recch’ d’privt” – ovvero “orecchie del prete”. La ricetta classica contadina dei giorni di festa prevede il condimento con ragu’ di coniglio.
Ingredienti per 4 persone:
400 gr di orecchiette,
1 piccolo cavolfiore o 400 gr di broccoli verdi,
70 gr di lardo a dadini,
2 cucchiai di olio,
5 cucchiai di pecorino grattugiato,
sale q.b.
Procedimento:
Lessare molto al dente il cavolfiore o i broccoli. Scolarlo e dividerlo a cimette eliminando la parte più dura. Rosolare il lardo con l’olio e toglierlo dal fondo di cottura. Unire il cavolfiore e farlo insaporire. Cuocere al dente le orecchiette, scolarle e saltarle in padella con il cavolfiore, unire il lardo e cospargere di pecorino.