Svegliata prestissimo dai rumori del popolo iperattivo del sabato mattina, il simpatico ronzio dell’aspirapolvere sparata a tutta potenza neanche ci fossero da aspirare fermenti lattici vivi dagli angoli, il rullare poco conciliante delle rotelline sul pavimento che a casa mia si chiama soffitto e un amorevole trascinamento di mobili e sedie per il solito pavimento che da me si chiama soffitto, mi ha riportata alla triste realtà, ricordandomi che la casa è in una situazione di degrado non di poco conto.
A partire dalla verandina di ingresso per finire al giardinetto posteriore.
Non so se è un pensiero diffuso ma ancora non ho capito come mai, dopo secoli di progresso tecnologico, ancora non hanno inventato una casa che si pulisce da sola. Ma perchè!? E’ anche vero che se mi applicassi di più nelle faccende domestiche durante la settimana, non arriverei al sabato con l’ansia da prestazione. Come dicono mia nonna, mia mamma e ogni santa donna che le puoi capitare in casa quando ti pare ed è sempre quasi perfettamente in ordine, “quando una cosa ce l’hai in mano, se non ti serve più, devi rimetterla a posto!”
Ma è per caso colpa mia se in questa casa regna l’anarchia e le cose sono nomadi nate e non hanno un vero e proprio posto?!
Beh, comunque, quando lo straccio chiama non c’è nulla da fare: olio di gomito, musica e via. Il fato ha voluto che stamattina Fidanzato avesse un impegno, perciò ho potuto liberare la casalinga canterina che c’è in me.
Avviata la mia playlist preferita, ballando e cantando ho quasi portato a termine l’opera prima di pranzo, nemmeno avessi dovuto pulire la reggia di Versailles. Il tutto si è svolto come al solito, urlando le canzoni di cui conosco le parole e inventando in stile ‘uasciu iu beibi’ quelle che non conosco. A proposito di playlist, colgo l’occasione per dichiarare pubblicamente il mio amore per Last FM.
“Ma che cos’è?”, diranno subito i miei profanissimi lettori. Io sono su Last FM dal 26 giugno 2005, se vi iscriverete anche voi, vi si aprirà un mondo. E’ una sorta di database che raccoglie le canzoni che ascolto col pc oppure con l’iPod, basta installare un plugin leggerissimo ed il gioco è fatto: da quel momento ogni canzone ascoltata verrà inviata alla vostra pagina LastFm, il server comincerà ad elaborare le vostre informazioni e mano a mano vi consiglierà gruppi e artisti che potrebbero avvicinarsi ai vostri gusti musicali. Io la trovo una cosa geniale, visto che sono sempre a caccia di nuova musica. In più, sino ad un paio di anni fa, era possibile ascoltare illimitatamente la radio di LastFm, le cui stazioni sono infinite. Se vi piace la musica, dovete provarlo. Il mio profilo è questo.
Tornando alle pulizie, quando il mio stomaco ha cominciato a brontolare mi è subito venuta in mente la triste immagine della sottoscritta che addentava un panino con pane. Poi ho pensato a quella trevisana che stava per spirare senza che le avessi dato un’opportunità e ho concluso che mi sarei preparata una pasta veloce veloce veloce. Lascio la ricetta per le prossime pulizie pazze.
Ingredienti.
70 g di orecchiette
1 patata media
1 cipollotto fresco
1 piccolo cespo di trevisana
1 cucchiaio di alga dulse in fiocchi
5 cucchiai di panna di soia
2 cucchiai di olio EVO
Procedimento.
In una pentola portare ad ebollizione l’acqua salata per la pasta.
Tagliare la patata a quadrettini. Ridurre il cipollotto a pezzetti, tagliare a listarelle la trevisana.
In un padellino far rosolare il cipollotto e l’olio. Aggiungere la panna e la trevisana e lasciarla appassire per 5 minuti.
Quando l’acqua bolle buttarci la pasta e le patate, lasciar cuocere per il tempo indicato nella confezione della pasta (12 minuti, per me), scolare e far saltare nel padellino, amalgamando bene per circa 2 minuti. Impiattare e cospargere con l’alga dulse.