Ogni tanto mi chiedo in che modo lavora la mia testa e molto spesso mi rispondo che è meglio non sapere. Di sicuro in quello che faccio c'è molto istinto, soprattutto nella scelta delle cose da realizzare e dei tempi in cui realizzarle. Qualche mese fa avevo fatto un paio di ciondoli partendo dalla stessa forma, un ovale,
uno di questi lo avevo descritto come due gocce, una da guardare e una attraverso cui guardare, non hanno resistito molto prima di essere venduti e il primo pensiero è stato, su questa forma devo provare a lavorarci. Detto fatto, non ho realizzato più nulla di simile… ma io sono fatto così. Al mercatino di Lovere di fine aprile, stavo lavorando un po', quando mi è tornato alla mente quel ciondolo e ho detto, dai che preparo la base, ho preso la corda, la colla, la dima ovale da cui partire e… dopo pochi giri di corda, mi sono fermato e ho detto, sai che c'è? Faccio un paio di orecchini e il ciondolo è ancora li che aspetta di essere fatto.
Orecchini realizzati interamente a mano con corda, sabbia e frammenti di conchiglie
Due gocce di corda che cadono a testa in giù, un po' di sabbia a rivestirle e una sfumatura di gommalacca, i frammenti vanno a riempire il vuoto creato dall'asola a cui si aggancia la monachella, semplici ma con personalità, come dicevo nel vecchio post del ciondolo, alcune forme parlano da sole.
Buona creatività a tutti… Alberto