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Oreste Perri e le grandi omelie di don Pizzarro: il parcheggio a pagamento della Sacra Famiglia

Creato il 19 settembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

L’uomo che affronterà il deserto per sconfiggerne i demoni se non vorrà che la sua preghiera sia respinta non pianterà il seme di un parchimetro davanti alla Sacra Famiglia, perché nemmeno il gregge di suo fratello mai vi vorrà sostare, neppure all’ombra dei pilastri sotto la palestra.

Oreste Perri e le grandi omelie di don Pizzarro: il parcheggio a pagamento della Sacra Famiglia

Parcheggio nel cortile della scuola Sacra Famiglia sempre vuoto tutto l’anno ma a pagamento: si può sapere perché?

Benedite o popoli l’uomo che inzuppato di schede elettorali è uscito dalle urne: tricolore sarà la sua fascia e diritto il sentiero della sua canoa. Ma se vorrà che i suoi nemici si prostrino a terra e adorino la potenza dell’uomo che impugna il sacro Remo, quel parchimetro non potrà lasciare. Sarà rovina infatti per i suoi fratelli perché nessuno vi porterà il cammello a posare il capo né vi immolerà olocausti di montoni e di agnelli. Vuoto di auree monete resterà il parchimetro abbandonato nell’ombra di se stesso, sicché nell’ora della paura nemmeno il ladro verrà a tendere insidie, perché in alcun altro luogo il deserto sarà più deserto che davanti alla Sacra Famiglia.

(Ezechiele 26,15)

Carissimi Fratelli, tutti hanno potuto osservare, dal finestrino della propria auto o passeggiando allegramente sui marciapiedi di via Santa Maria in Betlem, della quale siamo sempre devoti, via che conduce all’Arpa dove andiamo tutti a protestare contro l’eccesso di polveri sottili, che la Sacra Famiglia è diventata segno di contraddizione, di scandalo, addirittura di parcheggio a pagamento, la disgrazia peggiore che mai potesse capitare a automobilista vivente. Tra l’altro questo pianeta non è stato certo creato da Dio (che volete che faccia Dio? Viviamo in un universo a undici dimensioni, un Dio non è neanche calcolabile), non possiamo credere in una balla come la Creazione, altrimenti Dio ne avrebbe cura di questo pianetino. Invece no, sta pallina di terra buttata nell’universo e coperta di muffa (cioè la natura, ma la vegetazione in sostanza è muffa, basta con la retorica, non siamo più nel Medioevo, no?) è inquinata. E occorre il progresso scientifico e politico per combattere questo male. Pregare non serve a niente, come al solito. Ma torniamo al parcheggione vuoto, di auto e di canoe, e ci credo.

Nessuno va a parcheggiare in una location di quel tipo, lo dice anche la Bibbia nel passo di Ezechiele (26,15) appena letto da una voce misteriosa e pagata assai caro. E questo fa male alla Sacra Famiglia, anche perché c’è bisogno di denaro, ma non per il Comune, per la famiglia, per le sacre famiglie che di questi tempi appena vedono un parchimetro mangiasoldi scappano. Allora preghiamo dio oppure il demonio, a seconda di chi arriva primo (come? ma lasciatemi finire, no?) che il sindaco con la sua canoa lasci perdere i parchimetri, li tolga da lì, portano male alle famiglie, sacre o maledette.

Che si ascolti, finalmente, la consigliera comunale che da un anno quasi ha dato scandalo rivelando l’orribile contraddizione. Il Comune rispose: analizziamo per un anno l’andamento del parcheggio. L’anno è passato, e il parchimetro è lì, crolla tutto, l’euro, la Grecia, Berlusconi, Formigoni, la Lega, ma il parchimetro è più duro delle tavole della legge, più forte dell’Agnello d’Oro. Allora distruggiamolo! Ma che fate, no! Lasciatemi! mmmmghhhhhh!

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