Orfani 1: Piccoli spaventati guerrieri – Recensione

Creato il 18 ottobre 2013 da Mcnab75

Orfani 1: Piccoli spaventati guerrieri
di Roberto Recchioni ed Emiliano Mammucari
Sergio Bonelli Editore
98 pagine a colori, 4.50 euro

Sinossi

Il passato: una misteriosa forza aliena ha trasformato metà della terra in un cratere fumante. Sotto la guida della Dottoressa Juric e del Generale Nakamura, una squadra di ragazzini viene sottoposta a uno strenuo allenamento, destinato a trasformarla nel più agguerrito esercito della storia. Comincia così la marcia verso l’Avventura di Jonas, Ringo, Juno, Hector, Rey, Felix e Sam.
Il presente: una nave spaziale atterra sul pianeta dal quale è venuta l’aggressione, col compito di trovare l’arma distruttrice ed eliminarla. E quando compaiono i letali extraterrestri, a mettergli i bastoni fra le ruote scende in campo una banda di indomabili guerrieri: gli Orfani.

Commento

Molto atteso da fans e detrattori, il nuovo fumetto bonelliano di fantascienza bellica è finalmente arrivato in edicola.
L’innovazione principale è nella scelta di pubblicare l’intera saga di Orfani a colori. Una rivoluzione per Sergio Bonelli Editore, che dalla notte dei tempi utilizza il bianco e nero, limitando gli albi a colori per anniversari straordinari (i numeri 100, 200 e via contando).
E questi colori funzionano?
Sì, funzionano. Non sono un bonus così straordinario come altri recensori pensano, ma senz’altro rendono piuttosto bene.

La storia, invece?
Mah.
Quando parlo di fantascienza bellica, mi vengono in mente (anche a voi immagino) i classici del genere, da Il Gioco di Ender a Starship Troopers. Magari anche la saga di Fred Saberhagen, Berserk. Ecco, il primo numero di Orfani è un mix condensato di citazioni e rimandi, senza particolari slanci di originalità. Lo stesso finale di volume fa intendere che anche nel prossimo albo dobbiamo aspettarci qualcosa che si avvicina parecchio ai cult appena citati. Se poi la saga si discosterà in qualche modo da tutto ciò, beh, non so ancora dirvelo.
Non che l’originalità sia necessariamente un valore aggiunto, intendiamoci. Però, per un esperto di fantascienza, Orfani #1 offre una strana e ripetuta sensazione di già visto.

Per contro gli autori, Mammucari e Recchioni, sono noti per essere dei tipi in gamba. Qui si frenano parecchio, soprattutto nella prima parte della storia, che a dire il vero strappa più sbadigli che altro. Però si nota un certo quantitativo di materiale grezzo, che il dinamico duo potrebbe raffinare al meglio nel proseguo della saga.
I margini per ottenere qualcosa di interessante, ci sono. Orfani non sarà nulla di trascendentale, su questo credo che difficilmente verrò smentito, però la speranza è di ottenere, numero dopo numero, una storia poco bonelliana e più moderna.
Non mancherà il tipico buonismo, marchio di fabbrica dei fumetti pubblicati da questa casa editrice. La prima parte di Piccoli spaventati guerrieri ne è densa, oserei dire intasata. Per fortuna il registro cambia verso pagina 54, abbandonando le atmosfere a la Ender’s Game, che personalmente ho trovato poco tollerabili. Meglio questa seconda metà, tutta combattimenti e alieni.

Riassumiamo e cerchiamo dunque di dare un giudizio finale.
Discreti i disegni. Bella l’idea dei colori. Cliché della fantascienza bellica come se piovesse. Buonismo bonelliano a dosi medie. Storia che potrebbe riservare sorprese, ma anche no. Interessanti le scene di battaglia. Personaggi ancora da caratterizzare.
Voto: sei d’incoraggiamento.
Il secondo numero lo comprerò, ma dovrà fare molto meglio per convincermi a comprare anche il terzo.

Segnalo anche il sito ufficiale di Orfani, alquanto carino.

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(A.G. – Follow me on Twitter)


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