Pare destino che questo sia periodo d’Alzheimer per Scribacchina.
Dopo essersi clamorosamente dimenticata che quest’oggi è il primo compleanno del suo blog. Dopo aver ripetutamente confuso il giorno con la notte e il lunedì col mercoledì, e viceversa. Dopo essersi scordata di verificare l’agenda prima di prendere ulteriori appuntamenti (e la lista potrebbe essere molto più lunga, soliti lettori).
Ebbene, dopo cotanto oblìo, ecco arrivar la chicca, la ciliegina sulla torta. Come molti di voi già sapranno, quest’oggi è il venticinquesimo anniversario della morte del bassista per antonomasia, immenso guru della sottoscritta bassista part-time: Jaco Pastorius.
Confesso candidamente che me n’ero dimenticata.
Tento di recuperare il recuperabile proponendovi uno dei miei pezzi favoriti, quello dove il Suo fretless pare vi sussuri nell’orecchio le parole più dolci: Continuum, versione Live in Japan 1982. Grandissimo brano che – mio malgrado – ricollego ad un particolare, sorridente periodo della mia vita: freddi mesi invernali ingentiliti pure dal Pastorius e dal mio adorato the speziato alla cannella (infuso che, dopo la soffocante pausa estiva, è tornato proprio questa mattina a scaldare e riempire di sagge parole le mie giornate).
Ciao Jaco, ti mando un grande sorriso.