Orfani: Ringo - La carne e l'acciaio

Creato il 21 maggio 2015 da Flavio
Orfani: Ringo N° 8
La carne e l'acciaio
Soggetto e Sceneggiatura: Roberto Recchioni
Disegni: Paolo Bacilieri e Werther Dell'Edera
Colori: Stefania Aquaro e Alessia Pastorello
Copertina: Emiliano Mammucari
Periodicità: mensile
Uscita:15/05/2015
I Corvi mostrano limiti e problemi. Per qualche motivo non riescono a portare a termine la loro missione primaria: uccidere Ringo. Eppure Sam avrebbe dei buoni motivi per eliminarlo, oltre a quello di essere folle.  Durante l'ennesima riprogrammazione Mocciosa resiste al trattamento e riesce a comunicare con la Juric: un traditore si annida tra di loro? Chi di coloro conosciuti come Orfani starà facendo il doppio gioco?
I quattro fuggitivi, intanto, trovano rifugio in un vecchio autogrill. Qualche scatoletta, porte sprangate ed è giunto il momento di riposare. Purtroppo il loro sonno non sarà tranquillo. Tutti dormiranno turbati da incubi di morte, protagonista un carnefice d'eccezione.
Torna in cabina di regia Recchioni e costruisce una storia non sui protagonisti, ma sugli antagonisti. Decide di esaminare i Corvi, di svelarci qualche loro segreto e mostrarci l'efferata follia di Sam. Questa parte funziona bene, anche se il traditore annidato è fin troppo facile da individuare. Non avendo le idee chiare su cosa far fare al gruppetto in viaggio, invece, li torna a far sognare, come successo qualche numero fa. Solo che adesso gli incubi non sono generati, ma frutto della loro coscienza. Un altro piccolo tassello per formare i ragazzi in attesa degli sviluppi dei prossimi quattro numeri.
Ai pennelli un duo: Bacilieri, del quale già non mi era piaciuto il retaggio Napoleonico in precedenza, e Werther Dell'Edera, messo qui per sporcare il tratto del primo e con ottimi risultati. Si avverte una dinamica più americana, la splash page doppia ne è un esempio palese, che permette alla storia di guadagnare qualche punto anche dove andrebbe in stanca.
Belle le idee di colore. Si cambia toni, diventano persino più luminosi e attraenti, e si torna al classico con le gradazioni di tinte. Mi è molto piaciuto l'uso del giallo e del bianco, per creare luci intense ed esplosive, e quello del rosso C'è anche un esperimento mai tentato prima in Orfani: il bianco e nero. Opera  di Dell'Edera, efficacie e calzante per le scene rappresentate. Intrigante nel momento in cui sulla stessa pagina vi sono sia vignette in bianco e nero sia quelle a colori.
Se a livello di storia qualche latitanza si nota, bisogna dire che gli esperimenti grafici sono decisamente interessanti. I colori rendono molto già su questa carta, per quanto buona, da edicola: non oso pensare che spettacolo saranno sui volumi che editerà BAO.

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