Orfini e l’uscita di scena di WV “Caro Walter, grazie al tuo gesto nulla sarà come prima.”

Creato il 15 ottobre 2012 da Ostinato @MatteoCinalli

Riporto qui di Seguito un’ottima intervista rilasciata questa mattina da parte di Matteo ORfini. LA condivido perché qui in queste righe è presente gran parte del mio pensiero riportato nella mia lettera precedente… Inoltre MAtteo ORfini è una gran persona, con grande acume politico tutto da scoprire! BUONA LETTURA!

L’Ostinato Cinalli.

“Scelta coraggiosa, bravo Walter. È un gesto importante. Ora serve una riflessione di partito sui limiti della vecchia guardia”. Matteo Orfini è un giovane turco, bersaniano di “sinistra”. Da tempo sostiene che il Pd si debba rinnovare, non perché la vecchia guardia ha i capelli bianchi, ma perché qualche errore lo ha fatto. Oggi lui che di D’Alema è stato il braccio destro (e pure sinistro) riconosce a Walter che grazie al suo gesto nulla sarà come prima.
Orfini, allora le è piaciuto l’annuncio di Veltroni?
È un scelta coraggiosa, apprezzabile che non significa ritiro dalla politica. Lo avevamo detto anche noi: si può fare politica anche senza stare in Parlamento. Io e Fassina lo facciamo: facciamo iniziative, partecipiamo al dibattito pubblico, le sto facendo un’intervista… Mica si fa politica solo in parlamento.
Insomma, bravo Walter.
Sì, bravo Walter.
È un gesto che avrà conseguenze?
Sì, mi pare inevitabile che aprirà una riflessione che non riguarda solo Veltroni. Non c’è dubbio che il suo sia un gesto importante che va incontro a un clima che c’è nel paese, e a una richiesta di rinnovamento. Ora è arrivato il momento di fare una riflessione di partito.
Si spieghi meglio.
La questione di come si presenta una proposta di governo non può essere affidata solo all’arbitrio individuale: questo va, questo resta. Occorre una discussione di partito, un atto di partito.
Fissi i paletti.
Io ho già chiesto che quelli che stavano al governo nel’96 non ci tornino ancora. Ma il punto non è anagrafico, come dice Renzi. Il suo è un ragionamento rozzo. Il punto è politico: una classe dirigente ha mostrato i suoi limiti, c’è bisogno di un cambiamento di rotta politica, e occorre spiegare che faremo qualcosa di diverso per venire incontro alle esigenze del paese.
Dove ha sbagliato la vecchia guardia?
Il limite negli anni ’90 è che non si è messa in campo una visione autonoma del cambiamento. È una responsabilità della sinistra italiana, ma anche della sinistra europea. Credo di questo si debba parlare di più. Si rivendicano come se fossero la “meglio classe dirigente”, ma la cosa non spiega perché si è perso.
Se ho ben capito: una classe dirigente, quella di Veltroni e D’Alema, ha commesso errori, è ora di cambiare. E il Pd non può accontentarsi di singole scelte, ma deve fare prendere una decisione di partito.
Esatto, serve un atto del Pd.
Come si spiega il silenzio della vecchia guardia dopo le parole di Veltroni?
Era domenica… L’annuncio è arrivato tardi…
Dica la verità Orfini: ma dopo venticinque anni in parlamento non è ora di andare a casa?
Venticinque anni sono tanti, ma, le ripeto, questo tema va affrontato sul terreno della proposta politica e di governo. Veda, Napolitano c’è stato tanto in Parlamento, oggi è un grande presidente della Repubblica. Il rinnovamento si fa attorno a una proposta politica.
So che non parla volentieri di D’Alema. Ha visto l’appello degli amministratori a favore della sua candidatura?
Guardi, sul tema deve decidere il partito, non può essere solo affidato alle decisioni individuale. Ciò detto l’attacco di Renzi è intollerabile sia con D’Alema sia con i suoi compagni di partito.

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