Sono troppi i luoghi comuni che vogliono il corpo come una “macchina meravigliosa” o un marchingegno meccanico.
La medicina del ventunesimo secolo si occupa dei corpi con una coscienza meticolosa, ma con poca attenzione alla dimensione personale, al paziente come soggetto. Il malato, così, non è quasi mai parte attiva della sua guarigione, non è consapevole del didentro del proprio corpo.
González-Crussí, con questo libro, vuole far conoscere al pubblico (in un modo non tecnico) la storia, i simbolismi e le tante idee serie o fantastiche sui nostri organi interni. Per questo ci mostra “i prodigi d’inventiva con i quali la comune immaginazione ha ricamato intorno all’interiorità corporea, in tutti i secoli e attraverso ogni cultura”, ponendo in evidenza il significato della dimensione simbolica della vita, ovvero tutto quello che l’attuale tecnologia medica in gran parte trascura.
Perché il corpo non è una macchina e “a differenza di quella, possiede una capacità immaginifica che costantemente lo soffonde al pari di un inestinguibile alone, cosicché il lato fantastico rispunta ostinatamente fuori a dispetto di ogni sforzo per sopprimerlo: ognuno si costruisce la personale rappresentazione del proprio interno”. La vita umana ha infatti a che vedere sia con la fisiologia organica che con le relazioni, le rappresentazioni, i simboli, i sogni, le invenzioni…
Frank González-Crussí, Organi vitali, traduzione di Gabriele Castellari, Adelphi edizioni, 2014.