L'Assemblea dei Soci del Comitato Orgoglio Amaranto si è riunita ieri sera nei locali della sede, in via Crispi 58/2, per discutere del bilancio dell'U.S. Arezzo e delle prospettive di ricapitalizzazione. Dopo una breve presentazione del bilancio della scorsa stagione, chiusa in perdita, e delle varie possibilità che si presentano ai Soci e al Comitato, è iniziato il dibattito, nel corso del quale molte idee sono venute fuori e sono state portate alla votazione finale. Il voto dei Soci, all'unanimità, ha stabilito che il Comitato Orgoglio Amaranto si prenderà altri 15 giorni, fino al 15 febbraio 2016, prima di decidere sul punto ieri all'ordine del giorno. Ma non è un rinvio.
Orgoglio Amaranto è nato nel 2010, a seguito della mancata iscrizione della squadra al campionato di Lega Pro, da parte della proprietà di allora. Il ruolo del Comitato fu essenziale per la ripartenza del calcio ad Arezzo, anche se il ruolo fondamentale venne giocato, ovviamente, dal nuovo Presidente Marco Massetti. Nel corso degli anni a venire, Orgoglio Amaranto ha più volte aiutato o stimolato, grazie e in forza del suo 2%, la proprietà che in quel momento deteneva le quote di maggioranza dell'U.S. Arezzo, fino ad arrivare ad oggi e agli ottimi rapporti con l'attuale proprietà e dirigenza. Nel momento della rifondazione dell'Arezzo nel 2010, come anche negli altri momenti bui e difficili che ci sono stati nel corso di questi anni, il tifoso aretino ha potuto contare sulla presenza del Comitato, che in alcun casi ha addirittura anticipato alla società la liquidità che serviva per andare avanti. Il progressivo miglioramento della situazione economica della società, unito al ritorno nel calcio professionistico e alla solidità e sicurezza economica che la presidenza Ferretti sta garantendo, hanno però fatto dimenticare agli aretini quali siano stati i motivi di fondazione e di esistenza di Orgoglio Amaranto. Il progressivo allontanamento e disinteresse dei tifosi e della piazza, unito alle spese enormemente aumentate dal ritorno fra i professionisti, che tutto il mondo sportivo aretino auspicava, mettono oggi Orgoglio Amaranto di fronte alla necessità, per mantenere il suo 2%, di ricapitalizzare cifre non nelle possibilità economiche attuali del Comitato.
Ecco quindi questi quindici giorni di tempo, votati all'unanimità dall'Assemblea dei Soci di ieri sera, che devono avere un duplice scopo. Il primo, ovvio, di reperire i fondi mancanti per la ricapitalizzazione. Ma sarebbe solo un palliativo, perchè quello che serve, ad un Comitato come Orgoglio Amaranto, è vedere la risposta della piazza e godere della partecipazione dei tifosi. Se Arezzo risponderà “presente”, il Comitato sarà comunque in grado di ricapitalizzare. Ma se all'appello di questi quindici giorni saranno in pochi a rispondere, Orgoglio Amaranto dovrà prendere atto che alla piazza, della presenza del Comitato, non interessa più. Arezzo deve quindi farsi avanti, è il momento. Questo è il caso in cui contano molto più i numeri che le cifre.Sono varie le forme di aiuto e di risposta all'appello del Comitato:
- tesseramento: può essere effettuato online, direttamente dal sito www.orgoglioamaranto.com, scaricando l'apposito modulo ed effettuando il versamento in contanti o tramite bonifico bancario sul conto corrente del Comitato (IBAN IT23Y0760114100000004311863)
- contributo libero: effettuando un versamento sul conto corrente del Comitato (IT23Y0760114100000004311863)
Sia il tesseramento che in contributo libero potranno essere effettuati tutti i giorni, dalle ore 9:00 alle ore 19:30, al Tabacchi di Piazza San Donato, consueto punto vendita dei biglietti per le partite, ed anche in occasione delle due prossime gare casalinghe dell'U.S. Arezzo, sabato 30 gennaio contro il Tuttocuoio (ore 15) e sabato 13 febbraio contro il Savona (ore 17:30). Il Comitato Orgoglio Amaranto allestirà delle apposite postazioni nella zona della biglietteria dello Stadio Comunale “Città di Arezzo”, all'inizio di viale Gramsci, dove chi interessato potrà recarsi per sottoscrivere la tessera, e dare al Comitato non solo la forza economica, ma le motivazioni e le ragioni, per proseguire la propria attività.
Per chi si chiede a cosa serva oggi Orgoglio Amaranto c'è una sola risposta: il 31 maggio 2010 nessuno poteva immaginare che Mancini non iscrivesse la squadra al campionato di Lega Pro, tre mesi dopo, a Sesto Fiorentino in serie D, senza Orgoglio Amaranto l'Arezzo non avrebbe mai giocato.
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Pubblicato da Supporters In Campo su Venerdì 29 gennaio 2016