Mercoledì 28 Agosto 2013 10:55 Scritto da marrazzo carmela
sulla pelle del toro immolato
dal devoto e misero Iseo
nell’orto poi ripiegata e sepolta
E nacque dal grembo della terra
il bambino promesso.
Splendido e forte cacciatore
le nubi corona al suo capo
mentre dalla montagna
veniva in pianura.
Fatale, l’amore lo perse
benché figlio di Dei .
Compagno di caccia di Diana
suscitò le ire di Apollo
che tese loro il tranello crudele.
La freccia scoccata credendolo preda
spense per sempre l’azzurro degli occhi.
Venne a riva il corpo di Orione
come marmo venato di rosso
trafitto alla tempia dal dardo d’argento
Pianse affranta la Dea
mentre Sirio, cane fedele, ululava alle onde.
Mosso a pietà da tanto dolore
Giove lo pose su in cielo
dove continua la caccia
nei campi fioriti di stelle
armato di corazza e spada d’oro
e in compagnia di Sirio fedele.
E Diana, al calar della sera,
quando malinconica e sola ritorna
leva gli occhi al firmamento incendiato
e guarda amorosa il suo bel cacciatore
che le sorride accentuando il bagliore
e alleviandole così la pena del cuore.