Oristano, 35mila abitanti, costa ovest della Sardegna, pochi migranti, una comunità stabile di cittadini senegalesi, un’altra di cinesi, qualche rom oramai stanziale, tante badanti dell’est e diverse ragazze dedite all’arci noto mercato del sesso. Ai semafori però in genere non si nota nessuno se non qualche sparuto venditore di rose per San Valentino e altri che vengono mimose l’8 di marzo. Raramente si nota qualche rom fare l’elemosina ma donne, donne mai. Ad Oristano ai semafori è cosa rara persino trovare il classico “barbone. La giovane lavatrice di vetri, la stessa di questa estate con il bel tempo è tornata ad apparire prima in via Vandalino Casu armata di secchio e straccio, e, a osservare il suo lavoro due giovani di chiara parlata dell’Est seduti in una delle panchine di piazza Pintus.
Sarà una lavatrice di vetri?
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Meno di un’ora dopo la stessa giovane si sposta in piazza Mariano, per poi tornare a sera fatta in via Vandalino Casu.
Una lavatrice di vetri particolare affiancata sempre o quasi fa un uomo giovane che da lontano osserva.
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