Oro ai minimi da 5 anni

Da Mrinvest

Oro ai minimi da 5 anni
INVESTIRE IN ORO

Nuove ondate di debolezza dell’oro, comunque artefice di qualche breve rimbalzo tecnico che avrà sicuramente fatto la felicità degli investitori in opzioni binarie di cortissima range. Il prezzo del metallo dorato con consegna immediata guadagna qualcosa (+0,3 per cento) ma rimane sui minimi degli ultimi 5 anni a 1.074 dollari l’oncia, un livello che è sostanzialmente inefficiente se considerati i prezzi di estrazione.

Dalle evoluzioni degli ultimi giorni delle quotazioni dell’oro è possibile trarre una serie di interessanti riflessioni. La prima è che, a quanto pare, i mercati non sembrano essere troppo spaventati dalle tensioni internazionali, che di norma invece generano un afflusso importante sui beni rifugio (come l’oro). La seconda è che i mercati continuano a rimanere in attesa delle prossime mosse della Federal Reserve Usa, che oramai distano meno di tre settimane, e che dovrebbero condurre all’atteso incremento dei tassi di interesse Fed Funds.

Ai nostri occhi, quello che appare più “nuovo” rispetto al passato è proprio il comportamento degli investitori in un ambito di gravissime criticità internazionali. In altri termini, dinanzi all’aumento del rischio geopolitico gli investitori hanno agito secondo schemi di comportamento classici ma… senza esagerare. Se infatti hanno evidentemente penalizzato i listini azionari e tornato a comprare beni rifugio, compreso l’oro oggetto del nostro approfondimento, è anche vero che il lingotto ha aggiornato i suoi minimi senza esagerare. Bisogna dunque comprendere se questo mini rimbalzo dell’oro, che rimane comunque vicino ai minimi degli ultimi 5 anni, sia da intendersi o meno come un vero e proprio segnale di risveglio. Se così fosse, non ci sarebbe nulla di cui sorprendersi e, anzi, bisognerebbe constatare con mano la gravità delle vicende geopolitiche in atto. Se invece non dovesse essere così, probabilmente sarebbe l’ennesimo segnale di quanto oramai i mercati finanziari si stiano abituando ad operare in un clima sempre più turbolento.

In tal proposito, risulta di interesse correlare l’andamento dell’oro a quella di un’altra commodity di riferimento, come il petrolio. Le quotazioni del barile, negli ultimi giorni, sono balzate di oltre il 3%. In questo caso però appare chiaro che i prezzi del greggio siano stati influenzati soprattutto dai timori di un’estensione del conflitto, che potrebbe compromettere i transiti di petrolio in Turchia (circa 3 milioni di barili tra greggio e prodotti raffinati nella zona).

Nei prossimi giorni dovremo saperne di più. Vi consigliamo di tenere sotto controllo il nostro sito, e non perdere nemmeno un aggiornamento sul lingotto.