Oro in ripresa grazie al franco svizzero

Da Metallirari @metallirari

La scorsa settimana, la banca centrale svizzera ha tolto il tappo al franco svizzero e conseguentemente anche l'oro ha rotto i margini, raggiugendo i 1.280 dollari per oncia.

La mossa a sorpresa della Svizzera, che essenzialmente disaccoppia la valuta dall'euro, ha condannato euro e dollaro ai minimi contro il franco svizzero ed ha fatto crescere la domanda di oro come bene sicuro.

La stessa sorte è toccata alle azioni delle società attive nel settore aurifero, che hanno visto crescere le proprie quotazioni anche di percentuali a due cifre. E' il caso della Vero Gold Mining (+12%), della Continental Gold (+13%), della Richmont Mines (+16%), della B2Gold (+10%).

Certamente le reazioni del mercato alla decisione della Banca Nazionale Svizzera (BNS) sono state molto forti, tuttavia la mossa non è stata una sorpresa per alcuni analisti.

Infatti, molti pensavano che sarebbe stata una cosa inevitabile date le voci che la Banca Centrale Europea (BCE) ha in previsione per questa settimana di annunciare un pacchetto di stimolo per l'economia di grandi dimensioni: un trilione di dollari.

La Banca Nazionale Svizzera prevede chiaramente di vedere un enorme aumento dei flussi della valuta europea tra pochi giorni e non ha più ragioni per fornire gli acquirenti di franchi svizzeri ad un tasso artificialmente a buon mercato.

La politica di legare il franco svizzero all'euro era stata introdotta poco più di tre anni fa, nel settembre 2011, e mirava a prevenire che il franco svizzero salisse troppo contro l'euro, quando la crisi del debito della zona euro era al suo apice.

Adesso, per evitare che il franco svizzero, senza più vincoli artificiali, salga troppo la BNS ha cambiato il tasso di interesse per tutte le banche commerciali che effettuano depositi. L'intenzione è quella di spingere le banche a investire nell'economia svizzera, piuttosto che lasciare i loro soldi presso la BNS.

Nessuno sa quanto a lungo possa durare l'aumento dei prezzi dell'oro, che non è stata l'unica materia prima a salire grazie al franco svizzero: anche l'argento ha raggiunto i suoi massimi a quasi 18 dollari per oncia.

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