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Oro in ripresa, il metallo sopra quota 1.220 dollari l’oncia

Da Mrinvest

Oro in ripresa, il metallo sopra quota 1.220 dollari l’oncia
INVESTIRE IN ORO

Dopo esser scivolato per 1,7 punti percentuali, il prezzo dell’oro ha parzialmente recuperato durante gli scambi in Asia e in Europa, risalendo sopra la soglia dei 1.220 dollari l’oncia. Non certo quotazioni storiche particolarmente rilevanti, ma comunque la dimostrazione di un trend che sta cercando, faticosamente, di invertire la propria tendenza. Tant’è che nella scorsa mattinata il prezzo del metallo prezioso è salito ai massimi da 13 mesi per quanto concerne le quotazioni LBMA per gli investitori britannici, sfiorando le 864 sterline l’oncia.

Sotto un profilo tecnico, il supporto per i prezzi in dollaro nel 2016 dovrebbe essere proprio intorno alla cifra oggi sperimentata, sottolinea una recente analisi condotta da Commerzbank. Tuttavia, non mancano coloro che si dichiarano più ottimisti, forti dell’evidenza di un discreto trend degli ultimi giorni, nonostante il contemporaneo apprezzamento dei mercati azionari da una parte, e del dollaro statunitense dall’altro.

Buona parte degli osservatori continua ad essere convinta che anche nel 2016 il lingotto sarà scambiato in misura inversa a ciò che accade nel mercato statunitense e con il petrolio. Dunque, per poter decifrare quelle che potrebbero essere le evoluzioni del metallo giallo, potrebbe essere utile cercare di individuare i previsionali su quelle che sembrano essere, allo stato attuale delle cose, le due variabili dominanti.

D’altro canto, bisogna tuttavia ricordare che non mancano coloro che si dichiarano molto più prudenziali nei confronti dell’evoluzione delle quotazioni aurifere. Secondo alcune fonti di Reuters, infatti, l’incremento dei prezzi dell’oro in tutto il mondo nel mese di febbraio (che a ragion veduta è la crescita più significativa, mensilmente, dal periodo di agosto del 2011 ad oggi, su media giornaliera), sarebbe figlia principalmente delle importazioni di metallo da parte dell’India.

Attualmente il subcontinente asiatico è il primo mercato al mondo per livello di consumi, ed ha contribuito a far scendere l’import di due terzi al di sotto dei livelli di gennaio, come conseguenza del fatto che i rivenditori al dettaglio stanno avendo qualche difficoltà nel liberarsi delle proprie scorte di metallo anche ad uno sconto di 50 dollari l’oncia sui prezzi mondiali.

Quanto sopra, concludiamo, ferma restando la comune valutazione dell’oro quale bene rifugio. Di norma, pertanto, quando l’aleatorietà finanziaria internazionale cresce, anche il ricorso all’oro come bene rifugio aumenta. Molta parte dell’andamento delle quotazioni del metallo prezioso dipenderà pertanto dallo sviluppo delle principali valutazioni di volatilità e di rischio nel corso del prossimo futuro…


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