Gli italiani che, messi di fronte al bivio tra mutuo a tasso fisso e mutuo a tasso variabile, hanno scelto la seconda strada (e sono la stragrande maggioranza), guardano sempre al nuovo anno con una certa apprensione, dettata dal fatto che non si può conoscere a priori l'esatta consistenza delle rate future.
Si possono però fare delle ipotesi, questo sì, ed è ciò che avviene quotidianamente al Liffe di Londra: su questo mercato finanziario si scommette (in base alle aspettative macro economiche nel breve e medio termine) sull'andamento futuro dell'Euribor 3 mesi, cioè sul parametro che determina gli aumenti o le diminuzioni delle rate di mutuo.
Dicembre 2015. Le rilevazioni fatte presso il Liffe di Londra il 26 dicembre 2014 ci dicono che, tra 12 mesi, l'Euribor 3 mesi sarà pari allo 0.06%, addirittura qualche centesimo meno rispetto allo 0.08% attuale. Ciò significa che, chi ha sottoscritto mutui a tasso variabile, potrà dormire tra due guanciali, perché con ogni probabilità la sua rata di mutuo non subirà rialzi per tutto il 2015.
Dicembre 2017. Se invece spostiamo in avanti l'orizzonte temporale, andando a scoprire cosa accadrà (sempre secondo il Liffe) tra 3 anni, troveremo l'Euribor 3 mesi attestato a quota 0.305, cioè con un aumento di 0.225 punti base rispetto ad oggi. Tradotto in euro, se io oggi ho un mutuo di 150.000 euro in 25 anni, con una rata di 700 euro al mese, tra 36 mesi pagherò una rata di 720 euro.
Dicembre 2019. Per trovare una differenza significativa sui mutui, dobbiamo prendere l'ultima previsione disponibile, cioè quella relativa a dicembre 2019. Ebbene, tra 5 anni l'Euribor 3 mesi è dato a 0.720 punti. Tornando all'esempio precedente, cioè al mutuo di 150.000 euro in 25 anni, si avrà un balzo in avanti di 60 euro al mese, dagli attuali 700 a 760.