10 giugno 2014 • Serial Music, Serie TV, Vetrina Cinema •
Il giudizio di Marco GoiSummary:
Orphan Black ormai è approdata anche in Italia, fresca di partenza su Premium Action, quindi non avete più scuse per non vederla. I motivi per recuperare questa serie sono molteplici, almeno uno per ogni differente personaggio interpretato dalla fenomenale protagonista Tatiana Maslany. Per chi non lo sapesse, Orphan Black parla di Sarah Manning, una ragazza punkettara orfana che un bel giorno scopre di avere un clone. Uno? Più di uno. La giovane attrice canadese dà così vita in maniera pazzesca, oltre a Sarah, alla serial killer Helena, alla casalinga disperata Alison, alla scienziata lesbica Cosima e a tutte le altre numerose donne clonate, regalando a ognuna delle sfumature differenti.
Un tour de force recitativo incredibile, ma che non è il solo punto di forza della serie. Orphan Black si avvale infatti anche di una trama sci-fi thriller più avvincente a ogni puntata che passa, una serie di comprimari notevoli come l’irresistibile amico gay delle protagoniste Felix (Jordan Gavaris) e l’affascinante scienziata Delphine (Evelyne Brochu), oltre a una colonna sonora davvero notevole.
Così come sono molteplici i personaggi interpretati da Tatiana Maslany, altrettanto variegati sono i sapori musicali proposti dalla soundtrack della serie. Nel primo episodio di Orphan Black c’è spazio per la hit pop/hip-hop “Bad Girls” di M.I.A., ma nelle puntate iniziali vi è pure spazio per il suono rock (con i Tame Impala) e punk (con i The Ettes) in linea con la personalità di Sarah Manning. Proseguendo più in là con la visione degli episodi viene concesso maggiore spazio, anche a livello musicale, alla “soccer mom” Alison, che ha dei gusti più pop, come testimonia il party dato in casa sua in cui sentiamo successi degli anni ‘90 come “Wannabe” delle Spice Girls e “This Is How We Do It” di Montell Jordan, mentre in una memorabile scena in auto vediamo Alison cantare “Bitch” di Meredith Brooks.
Nelle sequenze ambientate nei locali notturni, Orphan Black propone inoltre i suoni dubstep del momento, ad esempio con i Knife Party suonati nel settimo episodio, alternandoli a ripescaggi retrò come “I Got You Babe” di Sonny & Cher, senza farsi mancare un tocco di romanticismo, con “Lovefool” dei Cardigans che accompagna un tenero momento all’inizio della love story tra Cosima e Delphine, e senza dimenticare le musiche originali realizzate dal compositore Trevor Yuile.
Tutto questo per quanto riguarda la prima stagione. A proposito della seconda, senza spoilerare troppo a chi ancora se la deve gustare, possiamo anticipare giusto che la chicca musicale da non perdere è l’interpretazione di Helena, a modo suo, dell’allegra “Sugar, Sugar”, pezzo anni Sessanta degli Archies. Il tema musicale della sigla, dalle sonorità electro/trip-hop, è invece stato composto da Two Fingers, da non confondere con il duo rap italiano Two Fingerz, pseudonimo dietro il quale si cela l’artista elettronico brasiliano Amon Tobin. Tra elettronica, punk, pop commerciale, pezzi vintage e quant’altro, Orphan Black presenta allora una colonna sonora ricchissima di sfaccettature. Più numerose persino dei cloni che continuano a spuntare fuori nella serie. O quasi.
di Marco Goi per Oggialcinema.net
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