E mentre io continuo ad alternare pasti decenti, seppur leggeri, a piatti di riso in bianco (cavoli, se è duro a morire 'sto virus!), vi lascio una ricetta che ho scovato sul nuovo numero di Cucina Italiana e che mi ha piacevolmente sorpresa. Semplice ma raffinata allo stesso tempo.
Ingredienti per 2 persone:
160g di orzo
150g di calamari puliti
3 fette sottili di speck
brodo vegetale
aceto di vino bianco
burro
parmigiano grattugiato
olio evo
sale
Foderare una placca da forno con cartaforno, accomodarvi sopra le fettine di speck ben stese, coprire con altra cartaforno e infornare a 150° per 20 minuti. (la ricetta originale dice di coprire con un altra placca per appiattirle completamente, ma io ho fatto senza ed è venuto bene lo stesso)
Sfornare, eliminare il foglio di cartaforno superiore e asciugare l'eccesso di grasso con un foglio di carta da cucina.
Mettere sul fuoco la pentola a pressione spolverizzata di sale, unire l'orzo, tostarlo meno di un minuto e aggiungere brodo vegetale pari a poco meno del doppio del volume dell'orzo. Chiudere e cuocere per 8-9 minuto dall'inizio del sibilo (o raggiungimento del primo anello). (Ovviamente la ricetta originale non prevedeva l'uso della pentola a pressione ma in una casseruola e aggiungendo il brodo progressivamente. Ci vorranno almeno 40 minuti)
Nel frattempo, dividere i sacchi dei calamari in 3 tocchetti ciascuno e i tentacoli a metà. Rosolarli in una padella antiaderente con un filo d'olio extravergine d'oliva a fiamma vivace fino a che non saranno croccanti.
Togliere la pentola a pressione dal fuoco e fare uscire il vapore. Mantecare l'orzotto con mezza noce di burro, un cucchiaio di parmigiano grattugiato e una spruzzata di aceto.
Distribuire l'orzotto nei piatti e completare con i calamari e con le fette di speck croccante a pezzetti (lasciando intatta una striscia per la decorazione finale).