Ormai di lui quasi non si parlava più, a distanza di ormai dieci anni dalla distruzione delle torri del World Trade Center di New York, evento che lo aveva reso famoso e ricercato da tutti i servizi segreti della Terra.
Per di più si sapeva che era malato da tempo e che la sua leadership sull'organizzazione terroristica che aveva creato era ormai più morale che materiale, per cui la sua fine non significa la fine della guerra in Afganisthan e neanche la fine del pericolo di attentati di matrice islamista.
L'avvenimento ha però dato ai media internazionali l'occasione di ribadire quanto la diffusione delle notizie sia oggi, nell'epoca delle trasmissioni in tempo reale e dei milioni di telecamere puntate su ogni anglolo del pianeta, da un lato sovrabbondante e dall'altro di difficile interpretazione, tanto che, nonostante la notizia della morte di Osama sia stata diffusa in forma ufficiale dallo stesso presidente degli Stati Uniti d'America ad oggi non esiste una reale prova materiale del suo decesso.
Il motivo sta, naturalmente, nel riserbo delle autorità nel diffondere i particolari dell'operazione che ha portato all'uccisione del capo di Al Quaida (se i servizi vengono chiamati segreti ci sarà pure un perché) e nell'immediata nascita delle voci pronte a sostenere la falsità della notizia, portando a sostegno della loro tesi argomentazioni il più delle volte chiaramente infondate, ma altre capaci di instillare dei dubbi anche tra i più disincantati.
Ad aumentare la confusione concorre la corsa dei media a cercare di dare per primi le notizie. La competizione per la realizzazione dello scoop giornalistico porta spesso a diffondere delle vere e proprie bufale, che hanno come effetto quello di creare diffidenza tra il pubblico su tutto quello che viene pubblicato.
Bisogna dire che i nostri media nazionali in questo sanno come fare per distinguersi, se solo si pensa che sono stai gli unici a pubblicare una foto del corpo straziato di Obama rivelatasi subito un fotomontaggio vecchio di anni e, evidentemente non contenti, hanno continuato a pubblicare fotografie con l'avvertenza che non potevano garantire della loro autenticità (ma allora perché le pubblicate?).
Si può star sicuri che, nonostante la stessa Al Qaida e i familiari di Bin Laden abbiano confermato la notizia della sua morte, che saranno in molti a sostenere che "lo sceicco del terrore", non è morto, anche perché per qualcuno in realtà egli non è mai esistito o che, essendo egli un agente della Cia, la sua uccisione è solo una messinscena.
Del resto non siamo, dopo tanti anni, nemmeno sicuri della morte di Elvis Presley, come pure di quella di Marylin Monroe, di James Dean e tante altre celebrità, che non sarà difficile mantenere in vita anche Osama Bin Laden (l'unico morto è Paul McCartney, che è pure l'unico che invece sembra vivo).
Un'altra anomalia dei media italiana, ma è solo una conferma, messa in evidenza dalla morte di Bin Laden è di come le idee e i principi dei nostri giornalisti, intellettuali, politici etc. sia pronta a variare rapidamente a seconda della convenienza: possiamo così veder gioire della esecuzione, che questo è stata, di Bin Laden gente che ha passato una vita a lottare contro la pena di morte e i diritti dei criminali (magari solo perché pensano che grazie alla morte di Osama il presidente Obama risalirà nel gradimento degli elettori), mentre magari chi ha da sempre sostenuto la necessità delle maniere forti contro il terrorismo e la criminalità si rammarica dell'esito fatale della vicenda.
Una girandola di opinioni così variamente motivate e con così tante sfumatore che tutto va a finire in un indistinto chiacchiericcio inutile e noioso, tanto da chiedersi quanti lettori ci si possono soffermare.
Rimane ormai solo da far chiarezza sulle vere dinamiche dell'azione con la quale i Navy Seals della marina militare americana hanno eliminato il grande vecchio del terrorismo mondiale, ben sapenfo però che mai ci sarà una versione definitiva della storia. prepariamo dunque a molte settimane di rivelazioni sconvolgenti (ammesso naturalmente che Osama sia veramente morto).